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Il mondo della palla a spicchi irpina piange la scomparsa di Ciro Melillo, storico presidente della Società Sportiva Felice Scandone. Una storica cominciata nel lontano 1948 quando il prof. Troncone costituisce la società “Forza e Coraggio“, composta da un gruppo di giovani irpini, autodidatti della pallacanestro praticata nella Palestra scoperta dell’Istituto Tecnico “L. Amabile” di Via de Concilii, strada in cui abitavano tutti i neo giocatori.

Nel 1951 nasce la Polisportiva Fulgens, qui comincia ad appaprire la figura di presidente Ciro Melillo, il quale nel 1952/53 costituisce ad Avellino il Centro Sportivo Italiano (CSI) iniziando, tra le varie discipline sportive organizzate, anche quella della pallacanestro con la Polisportiva CSI che prende parte ai Campionati Federali. Dal 1954 al 1966 le due società A.S. Scandone e Pol. CSI Avellino (poi Cestistica Irpina) diffondono la conoscenza di questo sport fra i giovani, grazie ad allenatori quali Lello Giannattasio, Cesarino Maffei, Paolo Adamo e Rino Persico.

Nell’estate del 1966 avviene la fusione delle due società, voluta dal Prof. Fausto Grimaldi e Ciro Melillo, i quali di comune accordo decidono di continuare l’attività cestistica con la denominazione di A.S. “Felice Scandone”. Negli anni 1975 e 1976 la Scandone, a causa di difficoltà economiche, riesce a partecipare solo al Campionato di 1ª Divisione. Nel 1977/78, con la collaborazione della Libertas Avellino di Menotti Sanfilippo e dell’USA Nova di Roberto Troncone, la Scandone allestisce una squadra valida per il Campionato di Promozione Regionale conquistando nel 1980/81 la promozione in serie D.

Nell’estate 1991 si registra una nuova crisi societaria: Abate decide un progressivo disimpegno, Bardini lascia nuovamente e con lui diversi atleti (Coen, Negri, Bramati). Per scongiurare l’ipotesi di una cessione del titolo sportivo, Ciro Melillo rientra nel ruolo di segretario, e con lui Mimmo Bellizzi in qualità di team manager. Nel suo percorso, Melillo ha ricoperto anche il ruolo di consigliere nazionale della FIP. Una vera icona per il mondo della pallacanestro cittadina. Ciro Melillo lascia la moglie Alma e i figli Anna, Attilio e Mauro. 

“Purtroppo stamane ci ha lasciati Ciro Melillo. Un avellinese che oltre ad essere uno dei padri nobili e grande dirigente del basket irpino e segnatamente della Scandone, è stato un cattolico impegnato e intelligente sempre attento e critico rispetto alle questioni della nostra terra e della nostra città – scrive Francesco Todisco –  La città dovrà ricordarlo nel tempo a venire per come Melillo ha meritato di essere ricordato, per ogni grande tassello che ha lasciato nella vita civile e sportiva di Avellino”.