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Dopo la sentenza del Tar sui lavori fognari a Montemiletto, la nota del Segretario Pd di Montemiletto, Ermando Zoina.

“La sentenza del Tar di Salerno con sentenza n. 1304/2023 del 5/6/2023, ha stabilito, di fatto, che la procedura di aggiudicazione dei lavori per il sistema fognario e gli impianti di depurazione era fallata. Lo dice chiaramente il Giudice in più di un punto della Sentenza.

Tralasciando le questioni di diritto che sono sì importanti ma non rilevano il dato politico, ritengo che l’Amministrazione e il Sindaco in particolare hanno compiuto scelte non nell’interesse dei cittadini a causa dei ritardi che hanno contribuito ad accumulare. Alcune di esse, anche se legittime, hanno determinato ritardi che ormai sfiorano i 4 anni. Ricordo prima di ogni cosa l’annullamento della procedura di gara indetta nel 2018 in seguito al quale il Sindaco ha approvato un progetto rielaborato per eliminare alcune criticità tecniche di quello originario ma che ha anche e soprattutto consentito di cancellare dei tratti di rete fognaria per inserirne di nuovi.
A dicembre 2022, finalmente, sembrava doversi concludere quella che continuo a ritenere una procedura di gara molto discutibile.

Così non è stato e dopo la richiesta di annullamento in autotutela, il ricorso al TAR e infine la decisione di quest’ultimo di annullare l’aggiudicazione il Sindaco si vede costretto a correre ai ripari chiedendo agli uffici di dare esecuzione al dispositivo del Giudice Amministrativo. Questa sua richiesta è un atto dovuto, oserei dire scontato, che diventa, quindi, un goffo quanto inutile tentativo di distogliere l’attenzione da una questione che il Circolo del Partito Democratico non ritiene ancora conclusa.

Il Sindaco e la Giunta infatti, dinanzi alla richiesta di annullamento in autotutela della ditta ricorrente, avrebbero dovuto approfondire e far passare al setaccio la procedura di gara alla ricerca di falle che potevano pregiudicare l’aggiudicazione. Alla luce di quanto stabilito dal Giudice amministrativo, infatti, tutti gli elementi erano presenti nella prima richiesta della ditta ricorrente e, se valutati correttamente, sarebbero potuti servire a evitare spese infruttuose e, visto il risultato, inutili alla Comunità come quelle sostenute per il parere legale (circa 6000 euro) e per la costituzione in giudizio (circa 1500 euro).

Invito il Sindaco a far espletare queste verifiche, ormai certamente tardive, al fine di stabilire se ci siano state condotte che abbiano potuto indurre in errore l’Amministrazione causando ulteriori ritardi per la realizzazione dell’opera”.