Sarebbero cinque gli iscritti nel registro degli indagati a seguito della morte in fabbrica di Domenico Fatigati, operaio 52enne che ieri mattina ha perso la vita mentre era a lavoro nelli stabilimento Stellantis di Pratola Serra.
Dopo il fasciolo aperto dalla Procura di Avellino come primo atto dovuto l’iscrizione nel registro degli indagati dei titolari della ditta esterna ( di Foggia) con la quale lavorava Fatigati e i responsabili dell’azienda Fca e della sicurezza dello stabilimento irpino. Si indaga, come accade in ogni morte di lavoro, è quella di omicidio colposo.
Un atto dovuto anche per consentire il diritto alla difesa e di poter nominare un consulente di parte in vista dell’autopsia sul corpo del 52enne che dovrebbe tenersi nella giornata di lunedì.
E sempre secondo i primi accertamenti non è da escludere che la tragedia possa essersi consumata per un errore umano piuttosto che da qualche anomalia nel funzionamento dei macchinari, mentre Fatigati che era addetto al reparto manutenzione cercava di riparare un macchinario del reparto basamento motori, quando l’improvvisa entrata in funzione del braccio meccanico lo ha sbalzato fino a schiacciarlo.
Restano però numerosi aspetti da chiarire così come l’ennesima morte sul lavoro, una piaga italiana che continua senza fine. Domenico, per tutti Mimmo, aveva finito il turno di lavoro alle 22:00 di mercoledì 21 febbraio, per poi trovarsi i fabbrica nuovamente alle 6:00, dopo sole otto ore.
Mimmo era originario di Acerra, località dell’area Nord in provincia di Napoli e chiaramente viaggiava per arrivare nello stabilimento di Pratola Serra.
Ha lasciato una moglie e tre figli, il più piccolo di dieci anni. La donna ha un negozio nella cittadina del Napoletano, dove spesso il 52enne si recava per darle una mano. Sconvolta e addolorata anche l’intera comunità acerrana che si è stretta intorno alla famiglia dell’uomo scomparso.
Ricorda un amico sui social: “Per Mimmo come ogni mattina alle 4:30 suona la sveglia, un occhio alla camera dei figli che dormono, un bacio alla moglie, prende lo zaino ed esce alle 5:15 per la solita intensa giornata di lavoro, un lavoro che deve fare per rendere una vita dignitosa alla sua famiglia, portare avanti i (tre) figli, la giornata sarà lunga e faticosa, il suo lavoro ancora di più in fabbrica come manutentore….
Mimmo purtroppo non farà più rientro a casa quel lavoro che amava gli ha dato il dispiacere più orrendo del suo destino, abbandonare la sua famiglia, ma proteggerla dall’alto”.
La Regione Campania ha annunciato che si costituirà parte civile nell’eventuale processo contro i responsabili della morte di Domenico Fatigati. Lo ha detto l’assessore al Lavoro della Regione Campania, Antonio Marchiello, nel corso del consiglio comunale monotematico sul futuro dello stabilimento in corso di svolgimento a Pomigliano d’Arco. Prima dell’avvio dei lavori, i presenti hanno osservato un minuto di silenzio per ricordare il lavoratore. “La legge sulla sicurezza sul lavoro c’è – ha aggiunto – però bisogna formare meglio non solo gli operai ma anche gli imprenditori”.
Intanto , le OO.SS Metalmeccaniche della provincia di Avellino hanno dichiarato un’ora di sciopero a fine di ogni turno lunedì 26 febbraio 2024. Nella stessa giornata, una delegazione incontrerà la Direzione di Confindustria ad Avellino per presentare un documento contenente proposte concrete per implementare un modello di regole sulla sicurezza, mirato a prevenire tragedie come quella che ha colpito tanti lavoratori.