Sarà solo l’autopsia sul corpo del giovane Giacomo Amoroso De Respinis a cercare di chiarire l’esatta dinamica dell’ennesima tragedia della strada, quella che nella notte tra sabato e domenica ha portato via alla vita un ragazzo di 24 anni.
Dai primi rilievi effettuati dalle Forze dell’Ordine sul luogo dell’incidente mortale, lungo la strada di contrada Cerrete a Lioni, non sarebbero stati ricontrati segni di frenata della Fiat Punto che avrebbe perso il controllo e percorso diversi metri di traverso sino a precipitare nell’adiacente scarpata e terminare la corso contro un albero dopo un volo di nove metri.
Per questo gli inquirenti al momento non escluono nessuna ipotesi, dal colpo di sonno al passaggio veloce di un animale ( in quella zona i cinghiali sono molti) che possa aver fatto perdere a Giacomo il controllo della vettura senza aver possibiltà di fare alcuna manovra.
Un impatto tanto violento che non ha lasciato scapo al giovane che è deceduto pochi minuti dopo l’arrivo all’Ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi nonostante la celerità dei soccorsi, allertati da un residente della zona.
Ed è proprio grazie a questo signore che si continua a sperare che possa salvarsi Sofia De Vito, la 24enne che era in auto al fianco di Giacomo e che, dopo un primo ricovero al Criscuoli, è stata trasferita d’urgenza in eliambulanza all’Ospedale di Pozzuoli.
Se quel signore, poco prima delle cinque di mattina, non si fosse accorto di quel violento rumore in quella strada di campagna, e senza nessun segno evidente sull’asfalto di un incidente, con una macchina volata giù in una scarpata dalla fitta vegetazione, in una zona impervia e difficile da raggiugere, probabilmente, anzi certamente, sarebbe passato molto più tempo dalla scoperta.
Ed invece almeno la famiglia di Sofia può continuare a sperare, nonostante un quadro clinico molto complesso: la giovane è intubata, in coma farmacologico, in condizioni emodinamiche considerate stabili. Ha subito un grave politrauma con contusioni polmonari, epatiche e alla milza (ma non sanguinanti e che dunque non necessitano di un intervento chirurgico), mentre dovrà sicuramente essere operata, non appena le condizioni cliniche lo consentiranno, per la riduzione delle fratture multiple subìte al massiccio facciale, ad entrambi gli arti inferiori e anche ad un braccio. I sanitari della Medicina e Chirurgia di urgenza dell’ospedale di Pozzuoli contano di poter salvare un piede semi-amputato, in cui conserva la vascolarizzazione.
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