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Un encomio a tutta l’Arma dei Carabinieri non solo per il grande lavoro svolto per accertare le reali cause che hanno spezzato la vita ad una ragazza di 15 anni, ma anche per la vicinanza umana mostrata alla famiglia Cutillo.

Quello che vogliono tributare simbolicamente Giuseppe Cutillo e sua moglie Rosa Picariello ai militari dell’Arma, da quelli di Montefalcione intervenuti la sera di quel maledetto 2 maggio, a quelli di Avellino, con una mensione speciale agli Agenti del Comando di Mirabella Eclano, titolari dell’inchiesta che ha portato ai primi risvolti giudiziari dopo pochi mesi dalla tragedia.

Lo scorso 15 settembre, infatti i Carabinieri  a servizio del Comandante Capitano Raffaele Falginella , hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino, che vede quali destinatari cinque imprenditori, operanti in Toscana e Lombardia, con contestuale sequestro di caricabatterie di fabbricazione cinese che sono risultati non conformi agli standard di fabbricazione comunitari e pertanto potenzialmente pericolosi.

La giovane Mariantonietta, purtroppo, perse la vita proprio mentre aveva il telefono tra le mani, e sotto carica, mentra era nella vasca da bagno, e una scarica elettrica le fu fatale.

Un nuovo sequestro  di componenti elettronici da parte dei Carabinieri di Mirabella, e sempre nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Procura di Avellino, è avvenuto lo scorso 27 febbraio: l’attenzione degli investigatori, dunque, rimane concentrata sulla valutazione dei materiali sequestrati, potenzialmente pericolosi,  sottoposti all’esame del Tribunale del Riesame per ulteriori chiarimenti. 

Come detto il Capitano Falginella con il Maresciallo Ivan Molinaro, hanno mostrato anche una vicinanza umana che Giuseppe e Rosa apprezzano e vogliono esaltare, perchè non scontata e ringraziarli con tutto il loro cuore.