Con la notifica dei primi 26 avvisi di chiusura delle indagini nell’ambito della vasta inchiesta “Dolcevita” che si è abbattuta sul Comune di Avellino, emergono nuovi particolari e persone coinvolte nei vari filoni di inchiesta.
A partire da quello dei concorsi, su tutti quello per vigili urbano che vede indagati complessivamente otto persone, compresi ex amministratori, ma si aggiungono due indagati anche per la procedura di selezione per il concorso di geometra, due per un concorso di istruttore categoria C e un’indagata per il concorso di funzionari tecnici.
La Procura ha però distinto le contestazioni. All’ex sindaco Gianluca Festa e ad altri due indagati, un ex dipendente comunale e un suo collaboratore che avrebbero materialmente stampato le stesse tracce, la contestazione di rivelazione del segreto di ufficio in concorso.
Ai beneficiari e intermediari delle quattro procedure di concorso che sono finite nel mirino delle indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo e dei militari dell’aliquota di Pg della Gdf presso la Procura di Avellino, invece, la contestazione è quella di ricettazione, anche alla luce delle pronunce di Riesame e Cassazione.
Saranno ora gli indagati a dover chiarire il loro ruolo e dimostrare, anche chiedendo di essere ascoltati nei prossimi venti giorni la loro eventuale estraneità alle accuse per cui la Procura di Avellino si prepara a chiedere il rinvio a giudizio.