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Ogni volta che la vita vi mette al tappeto piantate i piedi a terra, tornate a combattere e non smettete di inseguire i vostri sogni. E’ sempre possibile rinascere. Ma servono determinazione, disciplina e impegno”.

Lo sottolinea il campione di pugilato Patrizio Oliva nel confronto con gli studenti dell’Ic Aurigemma di Monteforte e dell’Ic Don Milani-Covotta di Ariano, al termine dello spettacolo “Educazione, formazione e valore: Patrizio vs Oliva” promosso in collaborazione con il Ministero dello Sport e i Giovani  e l’Unione Stampa Sportiva Italiana, prodotto da Maurizio Marino, in scena questa mattina al Partenio.

Oliva si racconta sul palco, in uno spettacolo emozionante, dall’infanzia difficile, segnata dalla dolorosa morte del fratello, promessa del calcio e dalle violenze del padre, fino alla scoperta del pugilato e al raggiungimento del titolo di campione del mondo, inseguito con sacrificio e determinazione.

“A guidarmi – prosegue Oliva – era il sogno di far vivere mio fratello attraverso i miei guantoni. Anche a voi dico di perseguire con determinazione i vostri obiettivi. Fate i conti con le vostre fragilità e andate avanti, sapendo di dover fare affidamento solo sulle vostre forze”. Ricorda ai ragazzi come “il vero campione non è colui che vince ma che ci prova e non si arrende” e la legalità è “l’unica garanzia di libertà, poiché vi consente di non essere mai schiavi di nessuno. Non lasciatevi affascinare dalle scorciatoie che sono pericolose. Ho fatto tante rinunce per questo sport, ho conquistato tutto con fatica e sacrificio. Percorrevo quindici chilometri a piedi per andare in palestra perché non avevamo neppure i soldi per l’autobus ma non mi sono mai fermato, perché avevo il sogno di diventare campione”. 

Ribadisce come lo sport “può diventare veicolo per trasmettere i valori di solidarietà e tolleranza e tenervi lontano da chi vorrebbe regalarvi false illusioni di guadagno facile come la criminalità”. Sottolinea più volte il valore dello studio “Ho lasciato la scuola per dedicarmi allo sport ma non ho mai smesso di studiare. Oggi posso dire con orgoglio di avere due lauree. Più studiate, più riuscirete a raggiungere i vostri obiettivi. Studiare vi aiuta a crescere”.
Mette in guardia dai social “che dovete usare con attenzione perché sono l’universo dell’effimero” e ricorda come “i bulli siano solo vigliacchi che se la prendono con i più deboli”.

E’, quindi, la dirigente dell’IC Aurigemma e reggente dell’IC Don Milani Covotta di Ariano Filomena Colella a ricordare come “Patrizio Oliva ha dimostrato di non essere solo un campione di sport ma anche di vita. Il messaggio più bello che ci ha consegnato è che ogni essere umano deve prendere coscienza delle proprie fragilità e superarle per essere protagonista della propria vita. Sono convinta che le alleanze educative siano preziose per trasmettere i valori di legalità e rispetto dell’altro e formare i cittadini di domani”.

Belle anche le testimonianze dell’attrice Rossella Pugliese, che ha dato il volta alla mamma di Patrizio, figura cruciale nella sua storia perché capace di proteggere la famiglia e del giornalista Rino Genovese, che ha moderato il dibattito, raccontando come lo sport sia stato per lui strumento prezioso per vincere la timidezza e imparare a relazionarsi con gli altri. Tante le domande rivolte dagli studenti a Patrizio che ha dato prova di grande umiltà e simpatia. Lo spettacolo è stato il punto di partenza di un gemellaggio tra l’IC Covotta di Ariano e l’Ic Aurigemma di Monteforte, guidati dalla dirigente Colella, nel segno della riscoperta  del territorio, della cooperazione e del confronto. Una collaborazione che proseguirà con la visita guidata ad Ariano degli studenti di Monteforte.