“Se ci fosse un motivo attendibilmente credibile e soprattutto sostanziato, per ricondurre la problematicità dell’assetto industriale e produttivo della IIA a responsabilità delle OO.SS. ci si potrebbe anche attardare a spiegare, a chi non sa e continua a non voler sapere, cosa è significata la lotta delle OO.SS. confederali e di categoria per non far scomparire la ex IRISIBUS dalla mappa industriale dell’Irpinia e del mezzogiorno d’Italia”. E’ quanto denunciato in un comunicato stampa Franco Fiordellisi (CGIL), Fernando Vecchione (CISL) e Luigi Simeone (UIL).
“Si potrebbe spiegare che è proprio grazie a queste convinzioni, determinazioni e lotte che oggi “qualcuno” può anche solo pensare ad un nuovo e auspichiamo definitivo assetto industriale di quella che è e resta una opportunità e un diritto che lavoratori e sindacato si sono costruiti e legittimamente difeso da una politica rozza e distratta, che vista la propria inadeguatezza ogni giorno cerca di darsi un tono immaginando nemici e professando delusioni, che invece basterebbe specchiarsi per individuarne la natura.
Lo sviluppo delle aree interne passa sicuramente dalla salvaguardia delle realtà produttive esistenti, ma soprattutto attraverso la rappresentazione di un territorio coeso, accogliente e rispondente le esigenze collettive e non di una parte o peggio ancora di un singolo protagonista della vicenda pubblica.
L’azione di CGIL CISL UIL ha traguardato intese territoriali non riscontrabili in altre parti del Paese, l’azione comune con Sindaci e associazioni d’impresa hanno determinato le precondizioni di uno sviluppo, che solo la politica sta rallentando ed in alcuni casi anche provando ad affondare, senza che nessuno se ne occupi veramente fino a mettere difronte a responsabilità chi detiene il potere per decidere.
Le responsabilità di una politica regionale e nazionale distratta e tendenzialmente strabica verso le comunità dell’Irpinia, non potranno essere celate da volgari attacchi al sindacato, perché appare evidente che la cecità e l’insipienza amministrativa di chi non riesce a costruire soluzioni, non potrà mai essere celata da professioni di “ sconforto” che non appartengono al sindacato confederale, così come ci dispiace invece leggere sembra pervadere amministratori che farebbero meglio ad interrogarsi sulle proprie effimere e inconcludenti azioni che hanno avuto il solo risultato di dividere e isolare una comunità che merita ben altre attenzioni e protagonismi.
CGIL CISL UIL continueranno nella propria autonomia rivendicativa e strategica a perseguire lo sviluppo senza tentennamenti e senza farsi intimidire da personaggi di Pirandelliana memoria di cui se ne potrebbe fare volentieri a meno”.