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C’è tanto rammarico e sconcerto tra i membri della Pro Loco di Cervinara dopo il grave episodio accaduto ieri sera durante la tradizionale “Cena in bianco”. (LEGGI QUI).

L’iniziativa arrivata alla quinta edizione prevede che tutti devono vestire di bianco strade, giardini, piazze e poi ognuno porta da casa vivande, stoviglie, bicchieri per apparecchiare  e imbandire la propria tavola con amici, familiari, colleghi, nonni e bambini per vivere l’emozione di una cena, tutti insieme e successivamente una giuria premia la tavola più bella.
Quella suggestione che si era creata ieri sera prima della rissa.
Doveva essere una serata come le tante che abbiamo passato insieme- dicono i membri della Pro Loco Renna- Una serata che in molti aspettavano e in diversi si sono organizzati con la famiglia per partecipare, addirittura qualcuno ha posticipato il rientro oppure deciso di venire in paese in questo weekend. Un evento che ogni anno è cresciuto sempre più ma che soprattutto un evento che ha creato indotto per le varie attività commerciali locali.

Un evento che dietro ha un gran lavoro di volontariato, ha il mettere da parte i propri impegni sia lavorativi che personali per scelta per regalare al nostro paese il piacere di stare insieme,di ritrovarsi attorno ad un tavolo e scambiare due chiacchiere, divertendosi in modo SANO.
Evidentemente questo divertimento sano , divertimento pulito, divertimento bello e con poco i giovani proprio non lo vogliono.

Ultimamente la violenza è spesso protagonista nella nostra Valle Caudina e come Pro loco cerchiamo sempre di promuovere la cultura della legalità, del senso civico ma ci vuole la partecipazione e l’interesse di tutti per contenere questi fenomeni. Siamo delusi ma non ci arrendiamo . Grazie a tutti per la collaborazione e grazie a voi per la solidarietà”.

A commentare quanto accaduto, facendo una disamina più generale, anche Nunzia Bellavia, Presidente dell’Associazione ex A.E.O.P ora A.I.G.A.V, chiamati 3 anni fa per la sicurezza degli eventi estivi “Cervinara sotto le stelle”.
Durante un concerto dell’ultima serata– racconta- io e una mia guardia fummo messi a terra con pugni e calci da un giovane e la sua famiglia che pretendeva di uscire dal cancello centrale, lì dove per sicurezza COVID le uscite erano state predisposte ai cancelli laterali. Feci intervenire le Forze dell’ordine, chiamai un’autombulanza per soccorrere la mia guardia che ebbe la peggio e feci sospendere il concerto.

A tutt’oggi a quanto pare, si ripetono le stesse violenze e si permette a queste persone di avere il sopravvento su serate di spensieratezza.
Non mi meraviglio più di nulla su quello che accade a Cervinara, ecco perché promisi a me stessa di non aver dato più un minimo di contributo per la sicurezza durante le serate free di questo paese”.