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Gennaro Panzuto detto “Genny Il Terremoto” ha fatto tappa questa mattina all’ITE Amabile di Avellino. Il tutto nell’ambio della manifestazion: “Abìtuati a dire No” il tema scelta, citando San Josemaria Escriva. “Il coraggio della redenzione…testimonianza di vita reale”, il sottotitolo. “Abbiamo un percorso di legalità va avanti da anni nella nostra scuola – spiega, la preside Antonella Pappalardo – Queste testimonianza di vita reale, vissuta serve soprattutto ad anticipare quello che i ragazzi potrebbero fare, è meglio prevenire che punire. I ragazzi sono parsi emozionati, visto i video che lo riguardavano da vicino, sono curiosi di ascoltarlo da vicino non quello delle fiction”.

“Se non ero convinto di questo non parlavo ai ragazzi spiega Panzuto – Io in base alle mie tragedie, cerco di essere un deterrente per questi ragazzi. E’ chiaco che questi ragazzi con queste fiction possono essere affascinati o idolatrare questi soggetti del male”. “L’Italia è spaccata in due – dice – Dopo tre anni e mezzo, oggi non sono piu’ solo, ripeto che quelle fiction alimentano quello stile di vita. Oggi unitamente a me ci sono degli addetti ai lavori che pensano alle stesse cose mie. Oggi se lo Stato vuole combattere questo fenonemo, deve capire le vere motivazioni, le mie sono superate che oggi non esistono in piu’. Questi ragazzi possono incappare in emulazione in questo aspetto. Oggi sono un ragazzo del popolo – conclude – Ovviamente questi ragazzi che vengono chiamati baby-gang io li definisco figli di Gomorra. Paura? E’ una domanda ricorrente, non avevo paura prima che non ero nel giusto, oggi nemmeno visto che nel giusto ci sono”.

“La mia esperienza nel carcere mi ha portato a questa idea di prevenire – dice, Don Salvatore Saggiomo, cappellano del carcere di Secondigliano – Da qui la ferma intenzione di partire dalla scuole per parlare i giovani, la malavita è solo tragedia. Da qui il nostro progetto NCO: Niente Camorra Oggi“.