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Naufragato il confronto pubblico in loco, i candidati sindaco arrivati al ballottaggio per le amministrative di Avellino, Antonio Gengaro e Laura Nargi, si sono ritrovati faccia a faccia nella Tribuna Elettorale della Rai.

Trenta minuti complessivi, suddivisi equamente tra i due aspiranti sindaci, scanditi dalle domande del giornalista Diego Dionoro, e fuochi incrociati tra i due competitor che in questi giorni si giocano le ultime cartucce prima del voto atteso per domenica 23 ( dalle 7:00 alle 23:00) e lunedì 24 (dalle 7:00 alle 15:00)

Gengaro rivedica la struttura fortemente politica e paritica della sua squadra composta da quattro liste che preferisce chiamarlo fronte progressista piuttosto che campo largo, “perchè sintesi della cultura democratica, cattolica e della sinistra del nostro paese”.
Per contro Nargi si dice fortemente convinta che è il civismo la ricetta giusta per la città, ricordando anche la sua passata esperienza nel Pd, “un partito che non ha mai dato spazio ai giovani, ma collezionato solo disastri”.

Entrambi si mostrano con le idee chiare anche rispetto alla formazione della giunta che per Gengaro sarà fortemente politica “e nelle prossime ore non escludo anche di annunciare già qualche nome”,  mentre Nargi  rivendica la sua autonomia nelle scelte e anticipa che si saranno certamente con due autorevoli tecnici.

Non mancano riferimenti al confronto pubblico non più organizzato ad Avellino, secondo Gengaro “per i gravi paletti alla libertà di informazione posti dalla Nargi” che da parte sua nega di essersi mai sottratta ai confronti sui temi e le proposte della città e parla di “menzogne da parte del mio competitor”.

Pomo della discordia, chiaramente, l‘inchiesta giudiziaria che pende sul Comune di Avellino e che Gengaro cita più volte, così come quando la Nargi esalta la città capoluogo dell’irpinia “conosciuta a livello nazionale grazie all’attività dell’amministrazione uscente”.
Avellino è finita alla ribalta nazionale perchè ha il sindaco uscente agli arresti domiciliari”, alza i toni Gengaro attaccando anche sull’intesa della Nargi con la coalizione civica di Rino Genovase, arrivata terza al ballottaggio.  “Riconosco a Genovese eleganza e garbo politico-istituzionale nella sua dialettica, per questo è stato fisiologico condividere intenti programmatici”, il chiarimento di Nargi.

Dionoro chiede ai candidati sindaco amche cosa ne pensino dell’autonomia differenziata che negli stessi minuti è diventa legge con il via libero in Parlamento. “Una vergogna che farà diventare il Sud ancora più povero perchè dara di più a quelle regioni del Nord che già hanno troppo”, tuona Gengaro.
“Non sono una donna di destra, non voglio entrare nel merito“, glissa la Nargi.

E poi ancora botta e risposta sempre più piccati sulle opere incompiute che Nargi ricorda che furono ideate dall’amministrazione Di Nunno di cui Gengaro era vicesindaco che per contro invita la sua competitor a non nominare quello che ritene “il più grande sindaco di Avellino”.  “Rispetto Di Nunno ma alcuni intuzioni come tunnel e metro leggera sono state sbagliate e sono sotto gli occhi di tutti”, la replica.

E poi le politiche sociali secondo Nargi ripartite grazie alla nascita dell’Azienda Consortile, secondo Gengaro ridotte ad assistenzialismo e non vera giustizia sociale. Grande impegno da parte di entrambi anche sulla vertenza Industria Italiana Autobus, con la garanzia che il capoluogo saprà guidare i processi di tutta la provincia.

Infine le priorità programmatiche dei primi centro giorni e l’ultimo appello al voto.
Nargi: “Apertura del centro autismo con la gestione di intesa con Asl e Università di Salerno, tre mesi di grandi manifestazioni estive che saranno innanzitutto cultura, turismo e commercio e non solo svago. Sono una donna determinata e che ha già dato dimostrazione di saper amministrare”.

Gengaro: “Lavoreremo da subito in un concetto di filiera, di rete per risolvere i bisogni dei nostri cittadini, di un turismo di ritorno per i giovani e soprattutto per la città dei Parchi.  Mi appello al popolo avellinese di restare unito e non andare al mare ma combattere una battaglia decisiva.  Saprete sempre dove trovarmi”.