Dopo 36 anni di onorato e infaticabile servizio, il dottor Franco Russo ha raggiunto l’età del pensionamento e lo scorso 29 dicembre ha ricevuto per l’ultima volta i suoi pazienti nello storico studio di San Tommaso.
Una vita sempre a servizio degli altri, degli ultimi, dei più bisognosi.“Non mi ritengo uno dei quei medici scienzati, ho sempre cercato di fare bene il mio lavoro”, dice.
Il dottor Russo non si è mai tirato indietro per nessuno, anche per coloro che sulla carta non figuravano tra i suoi pazienti, perchè il suo più che un lavoro, è sempre stata una “missione”. Non lo ha fatto nemmeno quando nel 2009 decide di avvicinarsi alla politica dopo che già da anni le pressioni in tal senso da parte del suo quartiere erano molteplici, così come dei massimi riferimenti del suo partito di appartenenza, il Pd.
Alla fine si lascia convincere (pare che l’uscita dal Pd di Ciriaco De Mita fu tra i buoni motivi per incoraggiarlo) e si candida alle Elezioni Provinciali, le ultime a suffragio universale prima dell’entrata in vigore della legge Del Rio, risultando tra i primi eletti con 2725 voti.
Poco dopo l’apertura di un circolo Pd a San Tommaso, una promessa fatta per prima a se stesso all’atto della candidatura in Provincia, perchè il dottor Russo è sempre stato convinto che la politica si fa per la gente e tra la gente non nelle segrete stanze o stanze dei bottoni, che dir si voglia.
Evidentemente non la pensano come lui quei tanti dirigenti provinciali dem, e il dottor Russo lo dice a chiare lettere, che non hanno fatto nulla affinchè quel circolo, ironia della sorte o forse no, è stato chiuso proprio nei giorni in cui Russo è andato in pensione. (LEGGI QUI)
“E nessuno ha fatto nulla affinchè questo non avvenisse“, dice oggi il dottore confermando la profonda delusione verso un partito in cui ha sempre creduto e, in generale, verso i valori del centrosinistra che, dice “non rinnegherò mai”.“Tuttavia- aggiunge- non individuo nessun punto in comune con l’attuale gestione del Pd, a tutti i livelli, da quello Nazionale fino a quello Provinciale , quindi non so come andrà a finire per le prossime comunali”.
Già perchè Russo dopo l’esperienza in Provincia, successivamente si è candidato al Consiglio comunale di Avellino venendo eletto per due consiliature, compresa questa in corso che volge al termine.
“Non ho ancora deciso se ricandidarmi- dice sul punto- ma non posso nemmeno escludere che possa farlo contro il mio partito proprio nel segno di una grande protesta, pur non rinnegando mai e poi mai i miei valori di centrosinistra ma, al contrario, proprio per difenderli da chi ha ridotto il Pd nelle condizioni in cui è”.
A cristallizzare un’azione politica che è sempre stata tesa all’interesse comune e mai a quello personale, il dottor Russo fu in prima linea durante i mesi terribili della pandemia da covid, insieme ad altri colleghi medici appartenenti alle fila della maggioranza, mentre lui è un consigliere di opposizione del gruppo Pd.
Con i dottori Elia De Simone, Nino Montanile, Luigi Preziosi e tanti volontari, per mesi furono somministrati tamponi rapidi ai cittadini in forma gratutita ( acquistati dal Comune di Avellino) per prevenire il diffondersi dei casi e venire incontro a quelle fasce di popolazione che non potevano permettersi di rivolgersi sempre ai centri privati per il tampone. “in questa emergenza sanitaria non esistono differenze ma solo solidarietà”, diceva in quel periodo il dottor Russo.
Per mezzo e negli anni tante altre attività di volontariato, a partire da quelle promosse attraverso l’Associazione da lui presieduta, “le mani sui cuori” che ciclicamente organizza giornate di visite mediche specialistiche gratuite di ogni branca, perchè un’altra mantra del dottor Franco Russo è sempre stato quello che “la prevenzione è vita”. Una delle recenti giornate si è conclusa con il ricordo del collega Gennaro Belizzi ad un anno dalla scomparsa.
Tornando ai giorni nostri il dottor Russo pur avendo raggiunto la pensione, resta comunque a disposizione dei suoi pazienti, o di chiunque abbia bisogno di un consulto o di un semplice consiglio. “Del resto la sera di venerdì 29 dicembre, quando tornai a casa dopo aver completato l’ultimo ambulatorio, uscii in terrazza e pensai “ho butto giù il telefono o mi butto giù io”, dice con una battuta.
“Del resto sono una persona che non riesce a stare fermo”, conclude e il messaggio sembra indirizzato anche alla politica.