Tempo di lettura: 4 minuti

Dal passato al futuro della piscina comunale di Avellino per tentare di ridargli vita dopo anni di abbandono, ad un momento di confronto politico che, nessuno lo dice, ma volge lo sguardo verso il prossimo appuntamento con le elezioni regionali.

Quello organizzato da “Base Popolare” alla presenza di uno dei suoi ispiratori, l’ex parlamentare e vicepresidente della Regione Campania, Giuseppe De Mita, affiancato dal notaio Fabrizio Pesiri, proponente di una proposta di rilancio della struttura di via De Gasperi.

A moderare i lavori Maria Rosario Famoso, tra i soci fondatori di Base Popolare che ribadisce la presa di distanza dal progetto del “Patto Civico” appoggiato alle scorse elezioni comunali di Avellino e che aveva proposto la candidatura a sindaco del giornalista Rino Genovese.
In sala si vedono, tra gli altri, anche due esponenti della colazione oggi consiglieri comunali, Gerardo Melillo e Giuseppe Giacobbe, quindi Maria Elena Iaverone per la Lega e altre figure che orbitano verso il mondo moderato del centrodestra.

“Quella sulla piscina comunale- chiarisce in premessa De Mita- vuole essere una discussione nel merito delle questioni, senza scivolare nella polemica. Sicuramente ci sono responsabilità, e ci sarà qualcuno che ha commesso degli errori; tuttavia, credo che questo atteggiamento ispettivo non porti da nessuna parte. Vorremmo avviare una riflessione sul tema dei servizi in città: i servizi per i cittadini, per le persone in condizioni di marginalità.
Credo che questa sia una questione centrale, e lo facciamo perché siamo convinti —
e la posizione del notaio Pesiri, da semplice cittadino, ce lo conferma —
che il comportamento degli avellinesi cambi a seconda delle domande che vengono poste.

Se si chiede loro se siano favorevoli o contrari a questa o a quella amministrazione, probabilmente — come abbiamo visto — la maggioranza risponderà di essere favorevole.
Ma se si chiede se si viva bene o male ad Avellino, la risposta è che si vive male. Allora il punto non è partecipare a uno scontro partigiano, che finisce per legittimare solo posizioni sterili, incapaci di fornire risposte. La vera questione è dare voce ai problemi reali della città. Noi vogliamo collocarci su questa linea– ribadisce l’ex parlamentare –senza fare sconti all’amministrazione, ma entrando nel merito delle questioni, anche per non offrire alibi a nessuno. Credo che maggioranza e opposizione stiano recitando un copione, come se seguissero uno spartito dentro il quale pronunciano frasi precostituite”

E sul dualismo Nargi Festa e lo stato di “salute” dell’amministrazione comunale:  “Bisognerebbe ragionare soprattutto sul fatto che è mancata un’alternativa. All’interno di una rappresentanza costruita sull’immediato, non sulla prospettiva, si è inserito un dualismo che, francamente, non so dove condurrà. È come se l’amministrazione viaggiasse su due piani di volo, a quote e direzioni diverse. Io credo che sarebbe il caso di affrontare la questione in modo aperto e autentico. Credo che ciò gioverebbe a tutti.
L’esperienza mi ha insegnato che le contraddizioni nascoste, occultate o malcelate, prima o poi esplodono”.

Quindi le Regionali: “Un appuntamento elettorale condizionato da molte altre variabili. gilssa De Mita. a cominciare dall’esito della sentenza su De Luca attesa per domani”.

Anche il notaio Pesiri chiarisce: “Quello politico al momento non è un argomento che mi appassiona. Intervengo qui in qualità di cittadino e tecnico. Non desidero esprimermi sul piano politico, né intendo attribuire a questa proposta una valenza politica. Preferisco restare su un piano tecnico e concreto. Vedremo, col tempo, cosa accadrà”.

Quindi la proposta sulla piscina comunale: “Una soluzione-ponte capace di accompagnarci verso la conclusione del contenzioso con il precedente gestore della piscina comunale, in un quadro di maggiore equilibrio. L’obiettivo era restituire alla cittadinanza una struttura sportiva la cui rilevanza pubblica è indiscutibile, e, nel contempo, arrivare al 2032 — termine della convenzione con il vecchio gestore — con un impianto pienamente funzionante. Una struttura, come si dice in gergo, “calda”, cioè in grado di autofinanziarsi e reggersi in modo autonomo”.