Le associazioni di centrosinistra della città si riuniscono in Assemblea per fare il punto rispetto alle ultime vicende amministrative e, non a caso, intitolano la serata “Avellino, una crisi senza fine”.
L’organizzazione è a capo dei movimenti “Controvento”, “Per Avellino”, “Si Può” e “Sinistra Italiana Alleanza Verdi Sinistra-Europa Verde” che alle ultime amministrative hanno appoggiato la candidatura a sindaco di Antonio Gengaro, riferimento dell’area Schlein del Pd dopo un lungo braccio di ferro con parte della dirigenza del partito.
Ed è proprio gran parte dei riferimenti del Partito di maggioranza della coalizione che sceglie di non partecipare all’Assemblea, al netto di qualche autorevole presenza come quella del Presidente della Provincia di Avellino, Rizieri Buonopane, l’ex sindaco Paolo Foti, al senatore Enzo De Luca, all’ex manager dell’Alto Calore Lello De Stefano.
L’unico consigliere comunale dem che si fa vedere è Ettore Iacovacci, ma mancano i riferimenti del consigliere regionale Maurizio Petracca, mentre in sala si vedono il consigliere regionale M5S Vincenzo Ciampi e il consigliere comunale Antonio Aquino, ma anche il consigliere comunale Rino Genovese, candidato sindaco del primo turno che poi al ballottaggio ha appoggiato lo schieramento guidato da Laura Nargi fino a portarlo alla vittoria.
Diversi gli interventi che si susseguono in sala, tutti tesi chiaramente a condannare fermamente da un lato l’atteggiamento definito di “inerzia” del sindaco Nargi, dall’altro quelle che vengono chiamate da più parti le “ingerenze” dell’ex sindaco Gianluca Festa, sino al “blocco verognoso dell’attività amministrativa e il silenzio e l’immobilismo della Nargi, in quanto Istituzione”.
E se più di una indiscrezione ha ipotizzato l’eventuale tentativo della Nargi di dialogare anche con i consiglieri Pd in caso di frattura definitiva con Festa e dunque monca della maggioranza dei consiglieri necessari per continuare l’esperienza amministrativa, in sala arriva il secco no da parte degli altri partiti di centrosinistra.
Un aspetto che mette bene in evidenza lo stesso Gengaro: “L’opposizione deve fare il suo ruolo. Io non so cosa farà la maggioranza, cosa farà Festa, cosa farà Nargi, ma so cosa possiamo fare noi: chiedere di convocare il Consiglio comunale per portare una mozione di sfiducia. Si tratterebbe di una scelta di coerenza di centro-sinistra. Io non ho voluto fare accordi al ballottaggio, se il mio partito ha cambiato linea a livello nazionale, piuttosto che locale”.
Anche il senatore De Luca richiama l’attenzione dei vertici nazionali del Pd consapevole che il livello locale debba ricompattarsi anche in vista di una eventuale nuova campagna elettorale e, sul punto, dà già la nuova benedizione alla candidatura di Gengaro ricordando come già alle scorse amministrative da “Roma siano state fatte trattative bilaterali”.
Gli altri interventi si scandiscono sulla stessa linea, quella di mettere fine ad una esperienza amministrativa “disastrosa nella sua brevità, da Generoso Picone di Controvento a Roberto Montefusco di Sinistra Italiana che parla di “degrado politico -istituzionale con un Sindaco- la Nargi- che non è in grado di corrispondere al profilo istituzionale che quella funzione esigerebbe, ed un ex sindaco capo del gruppo di maggioranza relativa che ha il pallino in mano”.