Sono trascorsi 45 giorni dall’apertura della vertenza ArcelorMillal e l’Irpinia non vuole arrendersi. Questo pomeriggio a San Mango sul Calore Consiglio comunale straordinario voluto dal sindaco Teodoro Boccuzzi alla presenza di parlamentari, consiglieri regionali e parti sociali.
“Il primo incontro, quello del 9 aprile, ha confermato l’apertura del tavolo con la previsione di licenziamenti e una chiusura fissata al 31 luglio. Un segnale inequivocabile della gravità della situazione- ricorda il sindaco – Un secondo tavolo, previsto per il 29 aprile, è stato però rinviato, sollevando preoccupazioni tra gli operatori del settore. Il rinvio, infatti, non fa che amplificare l’incertezza, creando un ulteriore freno a un processo che, seppur difficile, appare inevitabile per evitare il collasso di un’area industriale che, per troppo tempo, ha vissuto nell’isolamento.
In questo contesto, emerge l’importanza di mantenere un fronte comune tra il settore pubblico e quello privato. La politica, infatti, è chiamata a rispondere in modo concreto. Non si può permettere che un’azienda venga chiusa e che la proprietà decida di abbandonare un progetto senza che vi sia una solida alternativa. In una fase come questa, non sono accettabili incertezze né abbandoni.In effetti, la proposta di un tavolo unico per la vendita o la gestione dell’area industriale può essere la chiave per trovare sinergie tra gli attori coinvolti. È necessario che lavoratori, imprenditori e istituzioni condividano una visione comune, puntando alla salvaguardia dei posti di lavoro e alla tutela del diritto al lavoro, un principio fondamentale per qualsiasi economia sana. La continuità produttiva non è solo un obiettivo, ma una necessità, in un momento in cui la filiera industriale si dimostra un alleato fondamentale.
Alla fine della seduta è stato redatto un documento di sintesi per tutti i comuni interessati, che verrà poi inviato al Ministero competente. Un documento che dovrà riflettere le reali necessità del territorio e le soluzioni praticabili. Non è più tempo di procrastinare: è necessario agire, con il supporto delle istituzioni locali e regionali, per evitare che la situazione sfoci in una sconfitta definitiva.
La partita è ancora aperta, e nonostante la difficoltà del momento, la politica e le istituzioni sono chiamate a non lasciare nulla di intentato per salvaguardare un settore cruciale per l’economia locale. È il momento di prendere decisioni concrete, con il coraggio di guardare al futuro e affrontare le sfide con determinazione. L’industria è e resta l’unico settore che garantisce occupazione stabile, e questo non può essere messo in discussione.