Le immagini dell’uccisione di Antonella Russo, per mano del compagno della madre, quelle di Elisa Affinita, freddata con un colpo di pistola al petto dal marito, ed ancora il martirio delle due sorelle di Aiello del Sabato tenute segregate dai genitori, sino alla follia di Corso Europa, dove un uomo prese a martellate la sua ex e poi si rifugiò in un’attività commerciale per sfuggire alla cattura.
Storie di violenza, di morte, di salvezza fisica ma conseguenze psicologiche gravissime, quelle proiettate nella location del Teatro Gesualdo di Avellino in occasione Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Così la Prefettura di Avellino, di concerto con Procura della Repubblica, Questura, comando provinciale di Carabinieri, comando provinciale della Guardia di Finanza e Ufficio Scolastico Provinciale hanno voluto celebrare la data del 25 novembre, aprendo la porta agli studenti irpini facendo ascoltare loro le testimonianze dirette di chi è riuscito a sfuggire alla morte o dei familiari che si trovano a racconare l’omicidio di un congiunto, come ha fatto la sorella di Antonella, Milena Russo,
Il procuratore della Repubblica Domenico Airoma ha illustrato il caso della piccola Fortuna di Caivano che ha personalmente seguito all’epoca dei fatti, mentre il Prefetto di Avellino, Rosanna Riflesso e come lei, il Provveditore Fiorella Pagliuca, con la voce rotta dall’emozione hanno spronato le giovani studentesse, ma non solo, ad avere il coraggio di non sottomettersi mai a nessun abuso, che sia fisico o anche solo verbale.
La presenza delle Forze dell’Ordine per ribadire come c’è un filtro, ci sono segnali fondamentali che si possono inviare per salvarsi la vita.
“Ogni settimana disponiamo approssimativamente 102 misure di vigilanza- ha aggiunto il Prefetto di Avellino– Questo significa che gestiamo centinaia e centinaia di casi di donne per le quali è necessaria una protezione attiva, si tratta di donne che hanno avuto il coraggio di denunciare, e quindi parliamo di situazioni già piuttosto gravi. Il numero è veramente impressionante. La gran parte del lavoro del comitato si concentra su questi temi. È terribile, è una vera piaga. Farò tutto ciò che è in mio potere per diffondere un messaggio di contrasto alla violenza”.
Per quanto riguarda gli strumenti a disposizione delle Procure per fronteggiare il fenomeno della violenza di genere, il Procuratore Airoema ritiene che siano utili ma occorrerebbe investire maggiormente sulla prevenzione: “Dobbiamo essere consapevoli che il momento giudiziario e repressivo non è sufficiente. Dobbiamo agire prima, con una prevenzione strutturale e sistematica, che includa scuole, servizi sociali e supporto alle famiglie. Tutto deve essere integrato. Non possiamo più permetterci di affrontare il problema a compartimenti stagni: serve un approccio unitario per un fenomeno così grave”.
Presente anche Ettore Acerra, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania: “La violenza di genere, in particolare contro le donne, è ormai una piaga sociale che speriamo di superare al più presto. Tuttavia, il dato di circa 100 vittime in un anno ( riferito alla Campania ndr) è oggettivamente drammatico: significa che c’è ancora moltissimo da fare. La scuola, in questo contesto, ha un ruolo cruciale”.
E il sindaco di Avellino Laura Nargi ha aggiunto: “Il problema della violenza perpetrata nei confronti di ogni donna – non è un problema delle donne. Ma è un problema degli uomini, delle comunità in cui viviamo e non può essere relegato alle fredde e tristi pagine della cronaca locale o nazionale. Va affrontato per tempo. Attraverso percorsi e azioni concrete volte ad aumentare una cultura del rispetto e dell’amore verso l’altro. Nella scuola come in famiglia e sempre con le istituzioni al fianco».