“Quel giorno di luglio un turpe individuo decise di stroncare la storia ma in noi sono sempre vivi quei momenti di gloria”.
Sono trascorsi esattamente 15 anni da quel 10 luglio 2009, quando il Tribunale Civile di Avellino decretò il fallimento della storica squadra di calcio cittadina, Unione Sportiva Avellino 1912, per tutti semplicemente US AVELLINO, successivamente radiata dalla Federcalcio l’11 febbraio del 2011.
Da quel giorno di acqua sotto i ponti ne è passata, prima con la nascita dell’Avellino Calcio.12 Società Sportiva Dilettantistica, poi nel giugno del 2010 ha assunto la denominazione Associazione Sportiva Avellino 1912, poi il nuovo fallimento, fino al 2015 quando la società ha annunciato il ritorno del vecchio logo e della vecchia denominazione Unione Sportiva Avellino, con l’aggiunta finale del 1912.
Un percorso non indolore per gli storici utras avellinesi che, nonostante per gran parte negli anni si sono ritorvati intorno alla propria squadra, a quella che è una vera e propria fede, ma che non hanno mai dimenticato e mai dimenticheranno quel che è accaduto quel 10 luglio.
Ed allora ecco che, come ogni anni, è comparso uno striscione a via Scandone dove gli utras biancoverdi sottolinenano come mai dimenticheranno colui che portò al fallimento la squadra, l’allora padron Massimo Pugliese, nonostante non venga nominato per nome e cognome.
Del resto come canta Vasco Rossi in uno dei più pezzi capolavori. “Io no, io no, io no. Io non ti perdonerò”: e i tifosi avellinesi non perdonano e non dimenticano.