Avellino si presenta ormai da anni senza una visione sistemica del mondo della cultura, per cui Azione non rimane sorpresa dalla notizia del danneggiamento ad opera di vandali delle strutture culturali o della stagione flop del Massimo Cittadino.
Naturalmente si è ben consapevoli delle difficoltà che negli ultimi due anni hanno travolto il mondo degli spettacoli dal vivo, ma non si ritiene che questa situazione sia strettamente connessa al fenomeno della emergenza pandemica. Preparare una stagioneteatrale è questione complessa e dovrebbe essere il frutto di un lavoro ampio, che tenga anche conto delle necessità di guardare ben aldilà del proprio naso.
Ovunque la cultura è il presupposto per la crescita civile e sociale delle comunità e, sarebbe in questa fase ingeneroso fare i confronti con le altre città della Campania o con le altre regioni del Paese.
Certo è che se la partita si gioca sempre immaginando di creare un sistema non fondato sulla competenza e diretto ad elargire nomine o a favorire questo o quello, il fallimento è un dato scontato.
E’ pur vero che le questioni non si risolvono con la bacchetta magica, ma ciò che accade oggi è frutto di scelte scellerate del passato e di una assenza di attenzione del presente.
Non si può, infatti, pensare che un singolo grande evento per l’estate risolva o sollevi l’immagine della città che dovrebbe essere polo di attrazione per l’intera Regione.
Avellino in Azione non ha voglia di chiedersi quali siano stati gli errori, ma è convinta che va superata la visione che tratta la cultura come poltronificio.
E’ sufficiente guardare, infatti, i programmi elettorali delle amministrative degli ultimi anni per rendersi conto del poco spazio dedicato alle associazioni culturali, ed agli obiettivi che si vogliono perseguire in questo settore.
L’idea della Fondazione può avere una sua validità, se nasce da un confronto serrato con le realtà esistenti e se si ha ben chiaro quale sia il posto che Avellino voglia occupare in futuro, in modo da realizzare una gestione virtuosa dei tanti fondi che esistono in materia.
Le strutture diventano scatole vuote quando le si priva di ogni anima o le si assegna a chi è più simpatico all’amministratore di turno o ai soliti noti che delle strutture pubbliche fanno l’uso che vogliono.
Avellino in Azione immagina una città con una vita culturale che sia un cuore pulsante e non si esaurisca nell’ennesimo concertone di Ferragosto, o nella installazione di casette natalizie per il corso principale della città.
Azione Avellino ritiene prioritario, pertanto aprire un confronto con tutti gli interlocutori istituzionali e tutte le associazioni presenti sul territorio, dotando queste ultime finalmente di un Albo e di un Regolamento SERIO per la concessione di spazi e di contributi.
Maria Rusolo Coordinatore Avellino in Azione
Marco Pericolo Delegato Under 30 Azione