Alle ore 23:59 di oggi, lunedì 15 aprile, scade il termine di 20 giorni dalla presentazione delle dimissioni del sindaco di Avellino, Gianluca Festa, protocollate al Palazzo comunale in data 26 marzo 2024.
Come previsto dall’articolo 53 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 dispone, al comma 3, viene stabilito che “le dimissioni presentate dal sindaco diventano efficaci ed irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione al Consiglio e che, in tal caso, si procede allo scioglimento del consesso ed alla nomina di un Commissario”.
In altre parole al girar delle lancette sulla mezzanotte, da martedì 16 aprile Gianluca Festa ufficialmente non è più sindaco di Avellino, finendo volontariamente il suo mandato a poco meno di due mesi esatti dal ritorno alle urne.
Se alle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno il suo nome sarà scritto di nuovo tra i candidati alla carica di sindaco, o come capolista della sua storica “Davvero” lasciando il testimone alla sua vice Laura Nargi o, addirittura, non sarà proprio della partita, al momento resta un grande punto interrogativo.
Se prima delle turbolente settimane che hanno spinto Festa a rassegnare le dimissioni in luogo della maxi inchiesta giudiziaria che vede anche il suo nome tra gli iscritti nel registro degli indagati, l’ormai ex primo cittadino, non solo non ha mai nascosto la determinazione avolersi di nuovo candidare, al contempo si è sempre concesso senza remora a microfoni, taccuni e, soprattutto, attivisimo sui social, successivamente ha optato per il profilo basso.
Del resto lui stesso, alla comunicazione via social della scelta di dimettersi da sindaco, ha parlato di una decisione, ponderata d’intesa con il legale di fiducia, avvocato Luigi Petrillo, tesa a restituire alla città un clima di serenità, invitando a distinguere la vicenda giudiziaria che si svolge nelle sedi deputate da quella amministrativa.
“E’ evidente che abbiamo portato una svolta in città ed è giusto che questa esperienza amministrativa si sottoponga al giudizio popolare alle prossime amministrative, il tutto in un clima di ritrovata serenità”, ribadisce in conclusione.
Nei giorni successivi Festa, prima ha partecipato alla Processione del Venerdì Santo come di consueto e chiaramente senza fascia tricolore, quindi alcuni post social per augurare Buona Pasqua agli avellinesi, quindi la condivisione della gioia per le vittorie dell’Avellino calcio che ha continuato a seguire.
Prima la foto del 30 marzo a seguito della vittoria al Partenio con Picerno, dove Festa come di consuetudine appare al fianco del Presidente Angelo D‘Agostino con il pollice in sù in segno di vittoria, poi la trasferta vincente a Torre del Greco dove però Festa, almeno in foto, appare da solo. Per mezzo l’ufficializzazione della candidatura alle Europee di patron D’Agostino in quota Forza Italia e l’ammissione del “divorzio” politico da Festa e dall’avventura amministrativa vincente del 2019.
In questi venti giorni Festa ha continuato a celebrare anche una serie di matrimoni presso la Chiesa del Carmine ( la normativa lo consente), è stato più volte visto in giro per la città fiero e sorridente, e certamente anche questa sera sarà presente allo Stadio Partenio per l’attesissimo derby contro il Benevento.
Per questo, ancor di più, i riflettori restano tutti puntati sull’ex sindaco e sulla sua decisione finale.
Nel 2019 la candidatura a sindaco a capo di quattro liste civiche, permisero a Festa prima di arrivare al ballottaggio con 9.266 voti – 28,67%, poi di sconfiggere il suo competitor di centrosinistra Luca Cipriano con 11.707-51,5%.
Ora il centrosinistra è già in piena campagna elettorale dopo la scelta di candidare a sindaco Antonio Gengaro ed e per questo che tutti in queste ore si chiedono: cosa farà Festa?