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La scena dell’apertura del tunnel di Avellino, dopo 17 anni, è tutta per Gianluca Festa.

L’ex sindaco arriva nei pressi di via Luigi Amabile poco prima del taglio del nastro simbolico e sarà proprio lui a “romperlo” per poi lasciar spazio al traffico veicolare. (LEGGI QUI)

Dopo diverse settimane si concede anche a microfoni e taccuini e traccia una disanima di passato, presente e futuro.

Di seguito le sue dichiarazioni: 

TUNNEL
Abbiamo dedicato ogni giorno, insieme all’assessore Genovese, all’ingegnere Cicalese e all’architetto Smiraglia, a completare le 88 prescrizioni legate al tunnel di Avellino: un lungo processo di trasformazione, è stato finalmente completato grazie a un impegno costante e a numerosi sforzi. Abbiamo fatto un lavoro straordinario. Abbiamo trasformato la città, dandole una nuova identità.

CENTRO PER L’AUTISMO
Avellino era candidata a diventare un punto di riferimento nel Centro Sud per l’autismo, ma purtroppo, con l’arrivo del commissario, abbiamo perso questa grande occasione. Con il professor Vicari avremmo avuto il Maradona dell’autismo e non è stato cosi. Il sindaco Nargi è stata costretta poi a fare scelte diverse, nessuna in contrasto con quanto già avviato dalla passata amministrazione.

CASSE COMUNALI
Il pronunciamento di ieri della Corte dei Conti mette ancora una volta un punto di chiarezza e dà ragione al grande lavoro fatto dalla mia amministrazione smentendo, al contempo, quell’opposizione che in questi anni ha volutuo raccontare una verità diversa ma, per fortuna, nessuno ci ha creduto e infatti loro restano dove devono stare, all’opposizione, e noi continuiamo a governare ed anche con i bilanci in ordine dopo decenni,.

INCHIESTA DOLCE VITA E FUTURO POLITICO
La realtà supera la fantasia. Quando vi racconterò quello che è successo realmente, probabilmente molte cose che avete detto dovranno essere riviste. Per ora siamo concentrati sulla città. Io cammino per la città e la gente mi riconosce. Questo è il mio più grande successo, non politico, ma della vita.
Guardate, tra cinque o dieci anni vedrete una città completamente diversa, che diventerà un modello per l’Italia. La città ha scelto una visione, una squadra, un progetto. Avrei tante cose da dire, la Cassazione si è espressa e la città, così come il resto d’Italia, sa perfettamente cosa è successo, quando è successo e perché. Ho tante cose da dire, ma quello che conta è che la città e gli avellinesi hanno creduto a me e in me.

Riguardo al caso del pc, diventato un simbolo dell’inchiesta “Dolce Vita”, aggiunge: “Non posso parlarne, altrimenti il mio legale di fiducia, l’avvocato Luigi Petrillo, mi rimprovererebbe. Ma vi assicuro che la realtà supera di gran lunga la fantasia. Neanche Saviano, con ‘Gomorra’, sarebbe riuscito a scrivere un libro talmente complesso.”

CITTA’ DEI DUE SINDACI

Gli avellinesi hanno votato il mio ex vicesindaco, i miei consiglieri, la mia giunta. La città ha scelto un progetto vincente e convincente, e quindi perché non continuarlo, non solo per cinque anni. La giunta tecnica? Non è stato un errore. C’era un divieto perfino di pronunciare il mio nome, anche in campagna elettorale, ed è una cosa che non avevo mai visto. Il fatto che il mio nome non sia stato menzionato è stata una necessità, quasi un obbligo. È una triste verità, ma va detto. Io candidato alle Regionali? È ancora presto per dirlo, vedremo…”