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Una storia lunga quasi 40 anni che ha seminato morte, un disastro ambientale e, per fortuna, anche condanne (seppur contestate dagli ex operai perchè giudicate troppo lievi e comunque non per tutti i soggetti che loro ritengono coinvolti nel disastro) che passo dopo passo, lentamente, si avvia verso alla “nuova vita”.

E’ quella dell’ex Isochimica di Pianodardine, una storia infinita, sia sul piano umano che- come detto- su quello giudiziario, una di quelle attività industriali che nell’Irpinia del dopo terremoto avrebbe potuto rappresentare un inizio, fu per molti la fine.

In quattro decenni le vittime decedute fra gli ex operai dello stabilimento che lavorava le
carrozze ferroviarie sono state 35, ma ci sono almeno altri 200 ex operai ammalati conclamati di patologie asbesto correlate.

E c’è anche un quartiere, quello di Borgo Ferrovia, che da altettanti decenni grida di liberarsi da quel mostro di amianto.

La bonifica della fabbrica dei veleni ha scontato altrettanti ritardi, fino alla realizzazione di un progetto dieci anni fa, sulla forte spinta dell’allora sindaco Paolo Foti e dell’assessore all’ambiente Augusto Penna.
La giunta dell’epoca riuscì ad avviare la strada per l’avvio della messa in sicurezza e la bonifica dell’ex area industriale dell’Isochimica, intercettando fondi governativi e regionali, per un importo iniziale di circa 12 milioni di euro, lievitati negli anni.

Quindi nel 2014 l’accordo tra Regione Campania e Comune di Avellino per l’attuazione degli interventi di messa in sicurezza, caratterizzazione e bonifica dell’area dell’ex stabilimento Isochimica con la suddivisione in quattro lotti.

Non solo amianto, berillio, metalli pesanti, tetracloroetilene i veleni da eliminare.
Primo lotto completato con la rimozione dei cubi di cemento contenenti amianto poi il secondo lotto con la “Bonifica Area Superficiale, ora tocca alla rimozione delle coperture e dei controsoffitti (stralcio terzo lotto).

Il Comune di Avellino ha affiato l’appalto alla ATI costituenda Geos Environment s.r.l./Sirio Ambiente & Consulting s.r.l. per l’importo netto di € 3.535.370,70, comprensivo degli oneri di sicurezza pari ad € 362.978,76, oltre IVA al 10%. L’impresa aggiudicataria disporrà di 420 giorni dall’avvio per completare i lavori.

L’operazione prosegue “in danno”, non essendo il Comune di Avellino proprietario dell’area dell’ex opificio ed è ancora in corso una controversia giudiziaria tra Curatela Fallimentare ed ASI per la definizione della proprietà.

Una volta che l’area sarà risanata nella sua totalità, dovrà avere una nuova funzione e il sindaco Gianluca Festa in più occasioni non ha nascosto la volontà di allocare il mercato bisettimanale, puntando ad ergerlo ad una grande fiera al chiuso, con tanto di aree verdi ed altri servizi, che siano di rilancio dell’intero quartiere.