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L’emergenza carceri continua a mettere il ginocchio l’intero sistema penitenziario campano, ed Avellino non è esule.

Lo ha ribadito il consigliere nazionale dell’Unione dei Sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp), Maurizio De Fazio, questa mattina insieme al Coordinatore regionale della FP CGIL Polizia Penitenziaria Orlando Scocca nel Carcere di Bellizzi Irpino.

Nella struttura penitenziaria del capoluogo irpino insistono 500 detenuti, di cui 90 in alta sicurezza, e solo 190 unità di Polizia penitenziaria impiegabili, di cui meno di 100 nei reparti detentivi. Ciò a fronte di un fabbisogno di 425 unità. 

Ci vorrebbero – ha spiegato De Fazio- due unità per ogni sezione e attualmente ce n’è una sola. Ci sono diversi posti di servizio che dovrebbero essere occupati da poliziotti penitenziari, ma al momento non è così. Abbiamo chiesto l’integrazione ma ce n’è stata una minima, dovevano essere 20 e sono state integrate 15 unità. Cercheremo di ottenere ulteriori integrazioni, anche in virtù dei pensionamenti”.

Resta scottante anche la questione del Nucleo Traduzioni, per il trasporto dei detenuti in Tribunale o nelle strutture sanitarie: “Dalle notizie sembrerebbe – dice sul punto De Fazio – che il nucleo non abbia l’idoneità e la certificazione dei locali adibiti ad uffici, perché i locali che ospitano attualmente quel reparto portato all’interno dell’istituto, fungeva prima da camere di pernottamento per i colleghi. Quindi stiamo cercando di capire se è agibile per questo tipo di attività”.

Non ultimo il nodo sicurezza: “Le aggressioni sono all’ordine del giorno, e non ci può essere il trattamento rieducativo se non c’è sicurezza- dice Scocca- E il trattamento rieducativo è un compito che viene assegnato alla polizia penitenziaria, ma l’amministrazione dimentica che viene prima la sicurezza, sia per il personale che lavora all’interno delle carceri, sia per i detenuti”.