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Non si ferma lo sciopero dei lavoratori dell’Asidep. Dopo che i dipendenti hanno incrociato le braccia la depurazione è ferma in due grandi impianti dell’Alta Irpinia delle aree di Porra-Sant’Angelo dei Lombardi e Nusco-Lioni. Intanto è arrivata la diffida del presidente Vanni Chieffo che chiede ai lavoratori di tornare al loro posto.

“Con la presente si diffidano i capi impianto preposti alla conduzione degli impianti di depurazione Asi e della rete acquedottistica, all’immediata ripresa delle attività finalizzate al corretto esercizio delle infrastrutture depurative ed acquedottistiche in gestione alla società Asidep”, scrive Chieffo.

“Invero alla luce degli impegni comunicati dal Consorzio Asi anche alle organizzazioni sindacali, concernenti il pagamento delle mensilità arretrate a partire da martedì 12 dicembre p.v., si intima ai responsabili degli impianti di riprendere ad horas le ordinarie attività di depurazione e distribuzione delle acque potabili, tale scongiurare ogni possibile ripercussione gestionale derivante dalla mancata conduzione delle infrastrutture”.
“Condizioni di criticità già manifestate e rilevate dalle Forze dell’Ordine e dall’Ente Arpac negli ultimi giorni presso gli impianti di Nusco e Porrara”.

E ancora: “Oltremodo, in merito a quanto rilevato dagli Enti preposti, risulta necessario e indispensabile denunciare l’atteggiamento doloso assunto dai capi impianto nel collocare in “Accumulo tecnico” i depuratori, avendo in precedenza segnalato, in data 6 dicembre u.s. (Comunicazione condizione impianti di depurazione – nota sindacale), che non vi erano garanzie di accumulo dei liquami scaricati dalle aziende, preannunciando lo sversamento degli stessi sui piazzali.

Pertanto, risulta evidente come – osserva Chieffo – l’interruzione idraulica del ciclo di trattamento messa in atto con l’accumulo degli impianti, è da intendersi come un’azione volontaria e preordinata dei singoli capi impianto, ricordando che, gli stessi sono le figure preposte per funzione diretta in sito ad adottare tutte le misure tecniche ed organizzative di prevenzione di ogni forma d’inquinamento, condizione quest’ultima completamente disattesa”.

Chieffo conclude “auspicando la massima collaborazione da parte di tutti gli Enti di indirizzo per superare la drammaticità del momento ed evidenziando nuovamente che il servizio svolto dalla scrivente società è di interesse collettivo sia socio-economico che ambientale, pertanto, non può essere demandabile alla discrezionalità delle categorie sindacali, riconducendolo ad un’attività di interesse privato”.

I dipendenti intanto ieri erano riuniti in assemblea nell’area industriale di Flumeri, confermando lo sciopero fino a domani, quando ci sarà un presidio all’Asi. “La comunicazione di Chieffo è ridicola e vergnosa. Le aziende sono tutti in ginocchio – spiega il segretario FIOM Giuseppe Morsa – moltissime aziende stamattina mi hanno chiamato comunicandogli che dal pomeriggio probabilmente sono costrette a tenere senza lavoro gli operai, oltre a perdere la credibilità di tutto il sistema industriale”. I dipendenti chiedono il pagamento delle mensilità arretrate e l’affidamento del servizio di depurazione ad Irpiniambiente.

“Le notizie di stampa riguardo alla vertenza ASIDEP di questi ultimi giorni, gli avvenimenti di queste ore di cui siamo venuti a conoscenza per via istituzionale quali il rischio del danno degli impianti di depurazione con le relative conseguenze, hanno aumentato le nostre preoccupazioni”, scrivono i sindaci di Calitri, di Sant’Angelo dei Lombardi e di Lacedonia
rispettivamente Michele Di Maio, Rosanna Repole, Antonio Di Conza.
“Abbiamo consapevolezza del Vostro impegno e delle responsabilità necessarie alla risoluzione di un problema complesso che sicuramente è al primo punto della vostra agenda che sta a cuore a tutti gli amministratori.

Ci permettiamo di sollecitare le definizioni di questo problema annoso in tempi brevi e in modo collegiale.
Segnaliamo tre punti per noi di priorità
1) Vicinanza e sostegno ai lavoratori da anni impiegati nel settore della depurazione.
2) Tutela delle fabbriche insediate nelle aree industriali evitando ogni rischio con le relative implicazioni.
3) Difesa dell’ambiente, delle acque dei fiumi da ogni forma di inquinamento.
Siamo disponibili a dare il nostro contributo serio, senza protagonismi eccessivi e fughe in avanti e dannose alla risoluzione delle problematiche in campo, ed a partecipare a varie iniziative messe in atto con senso di responsabilità”.