Premesso che la FIASE (federazione igiene ambientale servizi energia) nasce per volere di un cospicuo numero di lavoratori, del settore igiene ambientale, che decidono di tutelare il loro lavoro e i propri diritti in prima persona. La decisione è maturata nel momento in cui si è determinata la cessione del ramo di azienda della cedente Provincia di Avellino (società Irpiniambiente spa totale capitale pubblico) all’ente (ATO) Ambito territoriale ottimale cessionario, (società NEWCO totale capitale pubblico), tra i due enti il Comune di Avellino ha costituito il SAD (sub ambito distrettuale), in proprio con una società mista. Operazione cominciata anni orsono. Dopo anni di sterili discussioni politico-sindacale si è arrivati alla scadenza dei termini per la definizione della cessione. La Corte dei Conti, che dovrà esprimere il nullaosta al trasferimento del “Ciclo integrato dei rifiuti”, si è già espressa per l’EDA di Caserta, e ha indotto tutti gli ATO della Campania, compreso Avellino, a chiedere un parere legale “pro veritate” per opporsi in quanto la norma fa salvi gli affidamenti in essere alla data del 31 dicembre 2022. Pertanto in ritardo, eventualmente parere negativo, unica soluzione alternativa è l’affidamento a società private.
Comunque siamo in attesa, “fiduciosi in un esito positivo che dovrà arrivare”. Per quanto sopra, i motivi per non aderire sono diversi, il primo è quello della mancata stima, rispetto, da parte di tutte le altre sigle sindacali, non tanto per la sigla (FIASE) che noi lavoratori abbiamo creato, ma soprattutto per gli uomini e i lavoratori che siamo, che quotidianamente dividono con tutti gli altri operatori e autisti gioie e soprattutto dolori, che questo lavoro ci riserva. Inoltre, la necessità di creare una nuova organizzazione, la nostra, è perché per anni siamo rimasti all’oscuro delle determinazioni e delle questioni che si sono avvicendate sul trasferimento del ramo d’azienda. Ora non serve più gridare o rimetterci ancora, ma valutare e capire in che modo affrontare situazioni ad oggi difficili. Ora si decide di fare sciopero….contro chi? Contro le norme… le distrazioni, i ritardi che si sono accumulati anche grazie ai rappresentanti, che avrebbero dovuto essere più attenti soprattutto per la tutela del LAVORO e per tutelare i DIRITTI dei LAVORATORI.
Tutto ciò influisce e influirà sulla nostra vita lavorativa e quella delle nostre famiglie. Oggi, a seguito della cessione, sono venute alla luce altre situazioni che influiscono anche indirettamente su questa cessione, cose di cui per anni non abbiamo avuto conoscenza. Non crediamo alla buona fede di chi sapeva, le ha sottaciute volutamente. Situazioni che pesano su ogni singolo lavoratore. Una questione per tutte, il riconoscimento legislativo del nostro lavoro considerato gravoso, quindi usurante, non riconosciuto. Questo va rivisto in quanto, nella situazione attuale, non è possibile beneficiare del diritto al prepensionamento, perchè assicurati con qualifica diversa dall’attività realmente svolta. Quindi per ritornare al titolo del nostro documento “LO SCIOPERO E’ UN DIRITTO DEI LAVORATORI”, chi aderisce allo sciopero dovrebbe avere piena consapevolezza, direttamente e personalmente subirne le conseguenze. Lo sciopero dovrebbe arrecare il maggior danno possibile al datore di lavoro, disagio organizzativo e minor costo per gli scioperanti, in modo da poter dire che lo sciopero è riuscito. Valutato tutto ciò, l’assemblea di tutti gli iscritti FIASE, a seguito di discussione ha deciso di non aderire.