Tempo di lettura: 4 minuti

Nonostante il freddo artico e la neve dietro l’angolo, si scalda l’atmosfera e cresce l’adrenalina in uno dei  giorni più lunghi e sentiti delle festività natalizie, quello della Vigilia di Natale.

Tradizione nella tradizione che si rispetti, giovani ma anche meno giovani, nell’attesa del classico cenone in famiglia, sono soliti trascorrere la giornata del 24 per strada tra la corsa all’ultimo regalo a, soprattutto, l’immancabile brindisi con gli amici. E’ una festa, un momento per riabbracciare tutti e scambiarsi gli auguri da tutti chiamata “la longa”.

Un’usanza che nella città di Avellino, ma anche in svariati comuni irpini, si sta consolidando da diversi anni, pausa pandemia a parte. E non è un caso che già come aveva fatto negli scorsi anni k’ex sindaco Gianluca Festa, anche il nuovo primo cittadino Laura Nargi ha inteso istituire la limitazione della circolazione veicolare nelle zone notoriamente più affollate, al netto della chiusura di via Matteotti disposta per ogni giorno.

Se in passato nessuno poteva rinunciare al brindisi davanti al Fraps, nel cuore di Corso Vittorio Emanuele, rigorosamente dopo il Cenone e dopo la Messa di Mezzanotte nella vicina Chiesa del Rosario, nel tempo la grande “baraonda” ha anticipato i tempi, appunto prediligendo la longa. Per chi ha età e forze, anche entrambi gli appuntamenti.

Segno del tempo che scorre e cambia, e in fondo non sarà una coincidenza che il Fraps anni fa ha chiuso i battenti per l’inagibilità dello stabile, fino ad essere abbattutto per lasciare spazio a nuove costruzioni (LEGGI QUI)

E così ecco che ogni angolo e bar della città nel giorno del 24 dicembre si comincia ad affollare già dalla tarda mattinata sino registrare il tutto esaurito nel corso del pomeriggio.

E forse sarà proprio la chiusura di un bar che ha visto crescere e unito generazioni, che ha spianato la strada ad altri locali che da anni registrano il pienone nel giorno del 24 Dicembre, sia negli spazi interni che in quelli esterni, con l’organizzazione di eventi che riescono ad attirare un numero ancora più nutrito di persone.

A maggior ragione che in tanti tornano nella propria città d’origine dopo mesi trascorsi fuori, tra studi universitari e lavoro, l’occasione è propizia per incontrarsi e raccontarsi l’ultimo scorcio di vita. Rigorosamente a suon di brindisi.

Ed è cosi che anche le attività commerciali si mobilitano anche con eventi, catturando l’attenzione di quanti sono affezionati al famigerato “bar bar”, senza dimenticare che dallo scorso anno c’è anche un’altra location, grazie alla scelta- vincente- del Comune di Avellino di alloccare i Mercatini di Natale in Piazza Libertà, con la Cassa Armonica che scandisce le ore e i brindisi a suon di musica.

Uno dei luoghi irrinunciabili del “bar tour” è il bar Cappuccini, defilato dal centro città ma notoriamente luogo di incontro per tutti. Poco distante c’è anche il celeberrimo Ciro Picone che accompagna i brindisi rigorosamente a suon di tifo biancoverde.

E poi scendendo verso il Corso ecco ii Bar Olga, Dulcis in Furno, Jigger Cocktail, Noluré Lounge Bar, l’ex Saint tropez oggi Jungle gin Bar, sino al Gamea bar piuttosto che Rega o il Fralù. Se la giocano a testa alta anche vinerie come il Gufo e Garofalo wine fino alla new entry Agape proprio vicino alla rinvigorita Autostazione,  e tantissimi altri locali della città, correndo il rischio, scusandoci, di dimenticare sicuramente qualcuno.

E non fa nulla se qualcuno dirà “Ai miei tempi non si usava”: di questi tempi il 24 dicembre è il giorno si dice a famiglia, moglie o conviventi “Usciamo e non torniamo a pranzo, ci vediamo per il Cenone”.

Ma quanto dura questo aperitivo? Un’intera giornata. I più “grandi” seduti ai tavolini dei bar, gli altri per strada. Sarà che la  realtà da post ristrettezze da covid,  ha enfatizzato la voglia di fare baldoria. Se sei un genitore o comunque un po’ più in là con l’età e ti capita di attraversare questa moltitudine da “maratona di happy hour”, ti senti davvero di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato.