Le ACLI accolgono l’invito di Don Luigi Ciotti e aderiscono al “digiuno a staffetta” promosso da Franco Corleone per chiedere al Parlamento di non convertire in Legge il Decreto Sicurezza approvato dal Governo l’11 aprile 2025.
“Il decreto – dichiara Mariangela Perito, delegata della Presidenza Nazionale per i temi della Giustizia – mina le libertà, la democrazia, la convivenza civile. Si basa su una idea di sicurezza che introduce nuovi reati, punisce chi manifesta il proprio dissenso e protesta per rivendicare i propri diritti; ancora una volta viene criminalizzato il disagio ed il confronto democratico e si colpiscono le persone più vulnerabili”.
“Abbiamo più volte pubblicamente manifestato la nostra contrarietà, prima al DDL e poi al DL – ricorda il Presidente delle ACLI di Avellino, Alfredo Cucciniello – perché riteniamo questi provvedimenti “liberticidi”, volti alla repressione e a porre un bavaglio a chi esprime, pur con metodi nonviolenti, disagi, ingiustizie, disuguaglianze e discriminazioni; il decreto inasprisce le sanzioni già previste per alcuni reati e ne introduce altri che ci riportano ad un inaccettabile stato di polizia. Per noi, un Decreto veramente rivolto a dare sicurezza alle cittadine e ai cittadini che vivono in questo Paese dovrebbe preoccuparsi di assicurare a ognuno un lavoro dignitoso e ben retribuito, ad evitare incidenti mortali ed infortuni sul lavoro, a eliminare le condizioni di povertà, a garantire il diritto alla salute per tutti, a prevenire ed evitare il dissesto idrogeologico e i disastri ambientali, a salvare le vite in mare e favorire l’accoglienza e l’inclusione”.
L’Associazione invita pertanto i propri iscritti a protestare in maniera nonviolenta, digiunando in una delle tre giornate di mobilitazione scelte dalla Presidenza Nazionale, 8, 14 e 23 maggio, e a promuovere e partecipare a iniziative di riflessione e dibattito.