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Avellino – E’ arrivata l’ora delle scelte in casa Avellino. Dopo l’esonero di Piero Braglia e Salvatore Di Somma, la società guidata dalla famiglia D’Agostino ora dovrà ridisegnare il futuro dell’Avellino. Il discorso della continuità, tanto annunciato in estate, ora è andato completamente all’aria. L’Avellino ora si trova a -10 dal primo posto occupato dal Bari ma soprattutto con un progetto da ricostruire. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la sconfitta arrivata contro la Virtus Francavilla. E non solo per la sconfitta, forse la rivoluzione è arrivata visto l’atteggiamento rinunciatario messo in campo dalla squadra.

Nessuno si salva dallo catafascio, via il vice Domenico De Simone e il preparatore atletico Vito Barbiero. Alla ripresa in vista della gara contro la Fidelis Andria c’era Raffaele Biancolino, tecnico della Primavera 3. Nelle prossime ore, dopo il ritorno in Irpinia del patron oggi a Roma arriverà la scelta. Tanti, forse troppi i profili accostati all’Avellino. Il vero punto interrogativo non è chi scegliere ma capire l’obiettivo che la società vorrà porsi in ottica futuro. La figura del direttore sportivo, almeno oggi, può essere secondaria ma servirà in ottica futuro con una programmazione che dovrà partire tra la fine di febbraio e marzo.

Tra i tanti avanza il ritorno in Irpinia di Enzo De Vito o Marco Giannitti in scadenza con il Perugia. In panchina si fa forte il nome porta a Roberto Boscaglia. Quest’ultimo legato al Palermo con il contratto al giugno del 2022. Tra gli outsider ci sono Bepi Pillon, Claudio Foscarini e Massimo Oddo. Chiunque verrà dovrà riconquistare una piazza che, forse per tra aspettative e passato troppo recente sogna in grande ogni giorno. Una piazza che vive di “pane e pallone” che ha voglia di tornare nei grandi dopo l’inferno del secondo fallimento con il purgatorio della LegaPro. Il futuro parte oggi, senza voli pindarici o altro. Semplicemente con una programmazione lineare con la realtà, tralasciando il chiacchiericcio da social o bar fuori da tutto.