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“Abbiamo preso atto della decisione assunta dai consiglieri Graziano e Gianquinto, appartenenti al gruppo ‘Proposta civica per l’Irpinia‘, di accettare le deleghe offerte loro dal presidente pro tempore dell’Amministrazione provinciale, Rizieri Buonopane. Una decisione mai discussa con il Gruppo consiliare di appartenenza, né in linea con i partiti che hanno consentito di allestire e presentare la lista che ha ricevuto il maggior numero di consensi dagli amministratori irpini”. Così in una nota il gruppo ‘Proposta Civica per l’Irpinia’ del Consiglio provinciale di Avellino, dopo le nuove deleghe a Palazzo Caracciolo.

“Vale la pena ricordare, a tal riguardo, che i consiglieri in questione sono stati eletti anche e soprattutto in ragione del fatto che erano parte di questa squadra e grazie ai voti che decine di amministratori hanno dato loro solo ed esclusivamente per il fatto di essere espressione di quella specifica compagine che fa capo al Presidente Alaia – continua la il comunicato – È evidente, dunque, che si tratta di una fuga in avanti che, per quanto legittima dal punto di vista formale, risponde unicamente all’ambizione personale dei singoli, e non all’interesse complessivo delle comunità e degli amministratori che siamo stati chiamati a rappresentare in Consiglio provinciale.

Va evidenziato, inoltre, che la scelta di assegnare deleghe a Graziano e Giaquinto contraddice clamorosamente le dichiarazioni di intenti rese da Buonopane all’atto del suo insediamento quando affermò in maniera esplicita che, in netta discontinuità con l’amministrazione Biancardi, avrebbe assegnato incarichi solo ai consiglieri che lo avevano supportato alla presidenza. Il fatto che tale dichiarazione venga così platealmente smentita induce a dubitare sulla linearità tenuta dai due consiglieri in questione nel sostegno al nostro candidato alla presidenza della Provincia.

È evidente che coloro che oggi hanno deciso di accettare le deleghe offerte da Buonopane si pongono definitivamente fuori dal gruppo ‘Proposta Civica per l’Irpinia’ e dai partiti che lo hanno sostenuto. Sono del tutto irrilevanti, infatti, e per certi versi anche ridicole, le dichiarazioni di appartenenza postume di chi immagina che possa continuare a tenere con nonchalance comportamenti così palesemente contraddittori, vestendo i panni dell’esponente di maggioranza di mattina e quelle dell’oppositore di sera. Non siamo disposti a tollerare fughe in avanti e ambiguità che possono pure portare a qualche piccolo vantaggio nell’immediato, ma che, viste nel medio periodo, portano chi le ha messe in pratica su un binario morto dal punto di vista politico”.

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