“Il progetto di Autonomia differenziata del Governo avrà effetti e conseguenze drammatiche per le aree interne e periferiche in particolare del Sud”.
Lo dice Luigi De Magistris intervenuto ad Avellino alll’incontro “Irpinia, tra illusione e realtà”, organizzata da Unione Popolare di cui l’ex sindaco di Napoli è capo nazionale.
Al suo fianco Paride Ferraro, Rossella Iacobucci, Giulia Pedoto e Luigi Caputo con Aldo D’Andrea nel ruolo di moderatore.
“E’ ingannevole il termine autonomia- prosegue- Io sono un autonomista convinto. Da sindaco di Napoli ho lavorato per l’autonomia delle città. Quella di Calderoli è un’altra cosa, si dà autonomia piena ai vertici di alcune Regioni che sono luoghi più burocratici, dove si nascondono maggiori interessi opachi, e si danno maggiori ricchezze a quelle del Nord. Da meridionale sono stufo della falsa narrazione di un Nord che traina il Sud, perché il gettito che viene dal Meridione è molto forte”.
Di qui l’attacco frontale al Governo Meloni “che adesso non vuole più la redistribuzione delle ricchezze ma concentrarle nelle mani di chi è già più avvantaggiato. Scuola, sanità, contratti collettivi nulla risponderà più ai principi di unità nazionale. E’ un disegno sovversivo rispetto al quale bisogna rispondere con una mobilitazione popolare forte. Non bastano le opposizioni parlamentari che solo oggi hanno capito che l’autonomia differenziata è un male, visto che il centrosinistra ha aperto la strada con la vergognosa modifica del titolo V della Costituzione.
Si pensi al Reddito di cittadinanza: il Governo ha eliminato una misura che andava solo migliorata, bisognava intervenire per adeguare salari e pensioni, e non è stato fatto, questo Governo ha tutelato solo un ceto non popolare.
Poi il Pnrr che, soprattutto in zone come l’Irpinia, doveva significare riconversione ambientale e messa in sicurezza del dissesto idrogeologico, viene utilizzato per fare le opere che Comuni e Regioni non erano riuscite a fare in passato. Il Governo arranca, l’Europa è sospettosa nei confronti della riforma degli appalti, della cancellazione del controllo della Corte dei conti. Insomma, a brindare è il sistema criminale”.
Non manca un passaggio sul Governatore della Campania De Luca: “Non siamo riusciti ad avere un rapporto istituzionale perché lui non riesce mai a spogliarsi della veste politica. Ma a vedere come vanno le cose ora, forse ha avuto più dialogo con me che con chi c’è adesso.
Sul terzo mandato se c’è un’elezione diretta e democratica non c’è da spaventarsi, mi fa più paura il sistema elettorale nazionale, dichiarato incostituzionale ma questo non sembra importare a nessuno.
C’è un problema serio in casa Pd perché senza De Luca in Campania perde, a meno che Schlein non riesca a costruire nuove convergenze. Ma ad ogni modo saranno gli elettori a bocciare De Luca”.
Infine un passaggio sulle prossime scadenze elettorali locali e, soprattutto, sul ruolo di Unione Popolare: “Stiamo iniziando la sua fase costituente, per radicarci sui territori parlare al di fuori dei partiti ed essere credibili nelle lotte dei territori. Non possiamo essere un recinto asfittico o una realtà a vocazione minoritaria, dobbiamo aprirci ai territori”.