“Qui abbiamo un patrimonio enologico davvero straordinario. Sebbene non raggiungiamo le quantità di produzione di altre regioni come l’Emilia-Romagna, la Lombardia o il Piemonte, possiamo vantare prodotti di assoluta eccellenza, sia nei vini bianchi che in quelli rossi. Inoltre, abbiamo la Scuola Enologica di Avellino, che ha formato numerosi giovani e ha prodotto risultati eccezionali, come la Falanghina di Benevento”.
Così il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, alla giornata conclusiva degli Stati Generali dell’Agricoltura in Irpinia, dedicati alle diverse filiere per un confronto attivo e per definire una road map strategica per il settore.
“Il futuro dell’agricoltura – ha proseguito De Luca- dipenderà dalla capacità di promuovere le competenze delle persone e il patrimonio unico dei nostri territori. Solo così potremo garantire un domani sostenibile e prospero per il settore agricolo.
Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito a un fenomeno significativo: un ritorno dei giovani all’agricoltura. Molti hanno avviato nuove aziende, alcune sperimentali o biologiche, altre più tradizionali, frenando il declino. Tuttavia, questo nuovo entusiasmo deve ora confrontarsi con una sfida cruciale: la globalizzazione”.
De Luca, che è tornato in Irpinia dopo la visita di qualche giorno fa in occasione dell’inaugurazione della nuova sede cittadina di Air Campania.sottolinea come la mission sia quella “di valorizzare la qualità dei nostri prodotti e garantire redditi adeguati agli agricoltori. Non potremo mai competere sui costi con i paesi emergenti-ammette- ma sulla qualità siamo ineguagliabili. Allo stesso tempo, è indispensabile che gli agricoltori possano contare su un reddito dignitoso, in grado di sostenere le loro famiglie e di mantenere vivo un patrimonio produttivo unico.
Non puntiamo sui grandi volumi produttivi, salvo il comparto vitivinicolo, ma sulle eccellenze e la varietà produttiva più vasta. Abbiamo affrontato crisi importanti, come quella della Terra dei Fuochi, e stiamo risolvendo problemi storici come la brucellosi, continuando a salvaguardare la qualità dei prodotti”.
Infine un passaggio sulla crisi idrica strettamente collegata con le produzioni egricole: “Negli ultimi anni, nonostante la siccità che ha colpito altre regioni, siamo riusciti a programmare un piano per garantire l’autonomia idrica della Campania, per un importo di quasi 3 miliardi di euro. Abbiamo coinvolto la Regione, l’ente idrico campano e i consorzi di bonifica. Abbiamo pianificato la realizzazione di 12 invasi collinari e il potenziamento della diga di Campolattaro, che servirà per irrigare circa 30.000 ettari di terreno agricolo. Stiamo lavorando per evitare le difficoltà idriche, che potrebbero mettere a rischio il futuro delle nostre produzioni agricole. Non vogliamo trovarci, tra qualche anno, con l’incertezza su come gestire le risorse idriche per i nostri territori”.