È partito domenica scorsa da Soliera in provincia di Modena in sella alla sua bici, è arrivato oggi a Grottaminarda davanti al Municipio dove a dargli il benvenuto c’erano il Sindaco Marcantonio Spera e l’Amministrazione comunale.
Marco Giannuzzi, 39 anni, un passato da calciatore, oggi vende auto ed è ciclista per passione; ha dedicato l’impresa a suo nonno, Gerardo Giannuzzi che viveva in contrada Toppolo a Grottaminarda: «Prima di partire sono andato sulla sua tomba nel cimitero di Soliera e gli ho chiesto di sostenermi perchè volevo tornare nella sua terra, nei posti dove ho trascorso molte mie estati, da bambino».
Qualche settimana fa, un’analoga impresa per raggiungere Montella da parte di Umberto di Nolfi.
Marco mancava da Grottaminarda da circa 10 anni, da quando i nonni si erano trasferiti da loro in Emilia e l’ha trovata decisamente cambiata, più bella: «É un posto che ho nel cuore, dove sono stato battezzato e desideravo da anni fare questo viaggio dell’Italia in bici. Ci sono stati momenti duri, in cui temevo di non farcela, però ho avuto il sostegno in videochiamata della mia compagna, Camilla e delle mie bambine. L’arrivo è stato molto emozionante, mi scendevano le lacrime. É stata una bella avventura, ho potuto ammirare ed immortalare paesaggi meravigliosi ed ho trovato per strada molta affabilità, persone gentili, curiose di sapere del mio viaggio».
6 le tappe intermedie in varie città, Forlì, nelle zone alluvionate, Senigallia, San Benedetto del Tronto, Tortoreto, Vasto, San Severo. Il tratto più duro proprio l’ultimo: San Severo – Grottaminarda, in particolare dopo Foggia, a causa del forte dislivello. Qui ha trovato anche il papà Pietro Antonio ad aspettarlo, ovviamente anche lui fortemente legato a Grottaminarda, vi ritorna ogni volta che può. Ripartiranno insieme tra un paio di giorni per l’Emilia, con la promessa di ritornare presto.
«L’impresa di questo giovane sportivo ci ha entusiasmato – afferma il Sindaco, Marcantonio Spera – sia dal punto di vista sportivo che da quello emotivo poichè la sua forza di volontà nel portarla a termine trae la spinta dal legame con Grottaminarda. Noi ci auguriamo di rivedere presto Marco qui tra noi, magari con la sua famiglia, per la “Cena sotto le Arcate” in occasione del Festone».