La scelta di Gianluca Festa di dimettersi da sindaco “non è dirimente” per far venir meno il rischio di recidivanza dell’inquinamento probatorio”.
E’ la conclusione a cui sono giunti i magistrati dell’Ottava Sezione del Tribunale del Riesame, che hanno confermato la misura cautelare agli arresti domiciliari applicata dal Gip del Tribunale di Avellino Giulio Argenio nei confronti dell’ex primo cittadino.
I giudici, come si legge nelle motivazioni depositate qualche giorno fa, sono arrivati a queste conclusioni alla luce di una serie di circostanze. In primis perchè le indagini dei Carabinieri e della Gdf hanno dimostrato “il ruolo assolutamente preminente rivestito da Festa che è risultato protagonista di tutte le vicende investigate, anche quelle di cui non è stato chiamato a rispondere”.
Il riferimento è quello al “placet” concesso dall’ex sindaco di Avellino per il concorso di tecnici presso l’Ente. Ma anche la circostanza che alcuni illeciti: “non siano stati commessi nelle espletamento della carica di prima cittadino, ma in ragione di relazioni interpersonali improntate a scarsissimo rispetto dei ruoli per ciascuno ricoperti, favoriti da un opaco contesto ambientale”.
Il comportamento dell’ex primo cittadino viene definito “allarmante”, la sua personalità ” estremamente negativa” in relazione sia alla fase delle indagini che a quanto avvenuto nel corso dell’interrogatorio di garanzia che fa emergere come non ci possa essere da parte dei giudici che “una prognosi positiva rispetto al compimento di altri reati”.
Ed ancora per gli investigatori : “Impedendo così l’acquisizione di traccia informatica delle condotte documentate dalle captazioni in merito alla stampa di documenti del concorso di vigili urbani” o la corrispondenza intrattenuta con i soggetti protagonisti e le vicende delle sponsorizzazioni per Eurochocolate in particolare. Il suo viene ritenuto un comportamente “poco collaborativo”.
A testimoniarlo la circostanza che “il computer che il 5 marzo aveva portato via dal suo ufficio non sia stato fino a oggi restituito” e che Festa avrebbe scelto di non rispondere. Per i giudici del Tribunale della Liberta’ dimostra quanto sia elevato :” il rischio di ulteriori interventi nel processo formativo della prova che dovrà prevedere le assunzioni di informazione da parte di moltissimi soggetti coinvolti appare quindi concreta ed attuale”.