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La cultura al centro del rione. E’ questa la mission lanciata da Rione San Tommaso in occasione della festività dedicata a Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Nella tre giorni dedicata al fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore, spazio anche a diverse esposizioni culturali, dopo l’intuizione del Comitato Festa che ha dato la possibilità ad alcuni arti di portare le proprie opere nella tre giorni. “Esporre qui sul sagrato di questa chiesa è una forte emozione per me – racconta, Gina Alleva figlia di Carlo fondatore del movimento Neofigurativismo nel 1960 – Fin da piccola ho avuto la passione, poi verso i 20 anni mi sono avvicinata all’arte per poi continuare nel mio percorso”. “Da un lato il periodo del Covid è stato un momento felice, visto che mi ha permesso di riavvicinarmi in maniera forte, ritrovando anche dei momenti di serenità. I miei dipinti non sono solo religiosi ma possiamo trovare paesaggi o persone, mi avvicino molto al Neofigurativismo di mio padre”.

 

Restando sulla scia della pittura, spicca una giovane Milamì: “E’ una vera emozione poter esporre le mie opere – dice – Anzi mi preme ringraziare chi mi ha dato questa grossa opportunità. Ho avuto sempre la passione per la pittura. Cerco di riprodurre posti che mi danno emozioni, magari mentre dipingo cerco di tornare in questi posti. Amo molto dipingere il mare, un soggetto sempre in movimento. Ci sono tante sfaccettature, probabilmente non si riesce mai riprodurlo in maniera precisa, talvolta utilizzo anche oro o argento ma anche alcuni elementi di rilievo per dare un senso di luce. Diciamo che l’arte è diverse un pò per tutti, ognuno ci vede qualcosa di diverso”.

Pittura, disegno e scrittura si fondono nel libro scritto da Lia Esposito dal titolo “I cacciatori: lo scettro dell’alleanza“. La vera particolarità del libro è la presenza di alcuni disegni realizzati da Leonardo, figlio della stessa scrittrice. “L’idea di questo libro nasce dalla passione per il fantasy e delle storie d’amore in questo contesto – spiega – Un passione che mi è nata fin da piccola tra film e letture di magia. Un mondo particolare che ho cercato di mettere in questo volume”. L’idea di lavorare in sinergia con Leonardo è qualcosa di speciale, quasi magico: “Io credo molto in lui – racconta – Gli avevo chiesto alcuni disegni, appunto, per il libro. Nel momento in cui ho inviato il romano li ho allegati, chiedendo se potessero andare bene da qui l’idea di unire le due cose, anzi uno di questi è la copertina del libro. E’ stato difficile, visto che lui aveva 12 anni, vedeva questa situazione in maniera quasi impossibile, ci siamo fidati del nostro editore ed eccoci qui. Ci hanno creduto anche loro. Ogni capitolo ha un disegno, molto semplice, giusto per dare spunto”.