Nel Salone degli Arazzi del Palazzo Abbaziale di Loreto ci sono stati importanti interventi di esperti del settore culturale che hanno parlato dell’importanza dei documenti custoditi dalla comunità benedettina di Montevergine. Dopo i saluti dell’Abate di Montevergine Riccardo Luca Guariglia , di Don Carmine Allegretti Direttore della Biblioteca Statale di Montevergine e del sindaco di mercogliano Vittorio D’Alessio, si sono succeduti gli interventi di professori universitari come Elisabetta Angrisano, Giuliana Capriolo, Antonello Ricco. Toccante l’intervento del prof Massimiliano Carullo che ha ricordato la figura di don Emilio Colombo, in corso di beatificazione.
Obiettivo dei momenti di confronto è quello di valorizzare l’Abbazia di Montevergine, faro da secoli di spiritualità e di cultura. Il sindaco Vittorio D’Alessio ha sottolineato L’importanza del turismo religioso, come volano di sviluppo culturale ed economico delle aree interne.
Sono tanti i progetti realizzati e da realizzare.Partendo da un’accurata presentazione storica del rapporto tra i luoghi sacri e le reliquie, con focus sui corpi dei Santi che in parte o completamente si conservano a Montevergine, si è parlato della devozione e delle antiche pratiche religiose dei pellegrini, molte delle quali in uso ancora oggi, per terminare infine con una discussione sugli oggetti preziosi che ivi si custodiscono, includendo gli argenti del Museo Abbaziale e i documenti antichi della Biblioteca Statale con annesso Archivio storico.
Il direttore della biblioteca statale di Montevergine don Carmine Allegretti ha illustrato minuziosamente storia e percorsi dei documenti unici presenti a Montevergine. Questa iniziativa si inserisce nelle celebrazioni dell’Anno Giubilare Verginiano. L’Abbazia, fondata per opera di San Guglielmo da Vercelli intorno al 1123, oggi patrono d’Irpinia, è stata definita come “uno dei pilastri dell’Occidente”, la cui storia va preservata e tramandata alle future generazioni, in quanto espressione della nostra identità e delle nostre radici.
“E’ importante ripercorrere le tappe della lunga storia di Montevergine fino ai nostri giorni per lasciare una traccia di una fitta rete di cammini che nei secoli sono stati solcati da eserciti pellegrini, sovrani, papi e studiosi”. afferma S.E. Riccardo Luca Guariglia.