Tempo di lettura: 2 minuti

“Intorno a quei vagoni si moriva”, la storia dell’ex isochimica racconta da Nicola Abrate, operaio di quella che ancora oggi è conosciuta come la fabbrica dei veleni.

Negli anni ottanta, negli anni del terremoto, ad Avellino centinaia di giovani vengono radunati sul piazzale di una periferia con la promessa di lavoro, con la promessa di futuro. Ai più giovani viene chiesto di fare un passo in avanti, un’impresa li assumerà per effettuare la più grande bonifica di amianto del nostro paese. A mani nude, senza mascherine, né tute protettive decoibenteranno dell’amianto l’intero paco rotabile delle Ferrovie dello Stato.

“Quella della ex isochimica è una vicenda colma di lati oscuri, di silenzi e sospensioni volte a smorzare l’impegno di denuncia perfino di chi è rimasto vittima di tanta spregiudicata violenza politica ed economica– dichiara Antonio Di Gisi Presidente Legambiente Avellino- Partiremo dalla memoria delle vittime della fabbrica dei veleni per colpa di quanto non è stato fatto, perché quella lotta è di tutti noi.”

Il 27 Aprile alle 18.30 presso la Stazione di Avellino , alla vigilia della giornata mondiale della memoria delle vittima di amianto riporteremo al centro del dibattito cittadino il dramma che riguarda il lavoro e l’ambiente e, dunque la salute pubblica.