Il Procuratore Generale Aldo Policastro ha incontrato, nel pomeriggio di oggi, il Procuratore della Repubblica di Avellino Domenico Airoma e i magistrati dell’ufficio inquirente irpino.
Nel corso dell’incontro, sono state analizzate le principali e più attuali manifestazioni della criminalità del circondario, discusse le strategie di contrasto finora realizzate e programmate le linee di azione per il prossimo futuro.
Il dr. Policastro ha condiviso la preoccupazione del dr. Airoma circa la situazione degli istituti di pena e in particolare della condizione in cui versano i detenuti del carcere di Bellizzi Irpino, privati della possibilità di partecipare efficacemente ad un serio percorso rieducativo, a causa delle angherie e delle vessazioni di gruppi di detenuti interessati a fare del carcere un’appendice operativa delle organizzazioni criminali di riferimento; concorde è stata l’individuazione delle linee di intervento e la decisione di incontrare a breve i vertici dell’Amministrazione penitenziaria.
Ulteriore profilo prioritario di attenzione investigativa è rappresentato nella comune visione del Procuratore Generale e del Procuratore della Repubblica – dalle infiltrazioni criminali nei circuiti economico-finanziari e dai recenti episodi di danneggiamento di mezzi al servizio di cantieri edili, che lasciano supporre il recrudescente interesse di gruppi delinquenziali al tessuto imprenditoriale irpino. Altro ambito di primario interesse è costituito dal contrasto alle attività delittuose di aggressione delle risorse ambientali, per la cui più pregnante tutela la Procura Generale ha istituito il Servizio di informazione ambientale, sostenuto attivamente dalla Procura di Avellino, volto a consentire un più efficace e tempestivo coordinamento fra gli uffici inquirenti e i servizi di polizia giudiziaria specializzati.
L’incontro, conclusosi con la visita del Procuratore Generale al Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, testimonia il sostegno della più alta carica inquirente del distretto all’impegno profuso dai magistrati della Procura di Avellino al servizio della comunità irpina.