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Mercoledi 11 ottobre alle ore 17.30 inaugura presso la Sezione Archeologica di Palazzo della Cultura ‘’Paesaggi interiori’’; il tema è la consapevolezza dello spazio attraverso la sorpresa dei luoghi comuni utilizzando uno strumento, la Fotografia, che ti permette di vedere il mondo ogni volta come per la prima volta, rifondando di continuo il rapporto con esso.

Il tentativo proposto da Iadarola e Palmieri è quello di far perdere lo spazio nella profondità dei territori e delle persone che li abitano fino ad accettarne ogni sfumatura. Abbiamo tentato – dicono – di comprendere come il cervello di ognuno di noi elabora la rappresentazione del mondo percepito come proiezione significativa della propria realtà. E lo abbiamo fatto osservando come l’arte e l’architettura hanno operato cambiamenti delle relazioni spazio-temporali.Abbiamo tentato, come scrisse Italo Calvino nell’annuncio della pubblicazione Narratori delle pianure di Gianni Celati, “una accettazione interiore del paesaggio quotidiano in ciò che meno sembrerebbe stimolare l’immaginazione”.

Il percorso di indagine è avvenuto esclusivamente con l’utilizzo di fotocamere analogiche di medio formato, cercando nei luoghi e nei volti dei passanti tracce di memoria ed evocando presenze leggendarie. A volte si fotografa per l’incapacità di trattenere il vissuto. Si resta atterriti dai momenti di gioia, dai volti delle persone amate che evaporano. Ci si dispera di fronte al vuoto che lascia il tempo che passa. Si è consapevoli che i ricordi si raffreddano, si arrugginiscono, poi si deformano e si allontanano.

La rassegna fotografica si concluderà il 28 ottobre, giorno in cui sarà possibile partecipare ad un workshop sulla fotografia  dal titolo ‘’ Pietra, Pelle e Pellicola.’’ Si svolgerà presso la sezione archeologica del Palazzo della Cultura, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00. Si baserà sulla reinterpretazione degli  spazi interni del Museo Irpino, attraverso l’incontro fra l’armonia del corpo con quello dei luoghi e dei reperti esposti. Queste relazioni avverranno in forma individuale o in gruppo, scegliendo liberamente ciò su cui puntare lo sguardo. Sarà necessario utilizzare la propria fotocamera, digitale o analogica, con preferenza per quest’ultima, in ragione dell’approccio più riflessivo. Ingresso libero senza prenotazione.