Le risposte della Giunta all’interrogazione del consigliere regionale del M5s Vincenzo Ciampi: “Un’azienda pubblica che opera in un delicatissimo settore è abbandonata a se stessa
“Dalla risposta alla mia interrogazione alla Giunta regionale sull’Asidep, emerge una drammatica situazione in relazione alla gestione della depurazione industriale in Irpinia. In particolare appaiono attenuati i controlli relativi alle autorizzazioni integrate ambientali. Si tratta di verifiche relative alla riduzione e prevenzione dell’inquinamento per ottenere minori emissioni sia per proteggere l’ambiente che per migliorare le prestazioni ambientali dei complessi industriali.
Le risposte ottenute dalla Direzione Generale per l’Ambiente e l’Ecosistema, in particolare, fanno emergere che le attività di monitoraggio dell’Asidep, che è titolare di tali autorizzazioni ambientali, sono sospese sui depuratori di Calitri, San Mango-Luogosano, Valle Ufita-Flumeri, Calaggio-Lacedonia e Nusco a causa “delle condizioni economico finanziarie in cui versa la società”. Gli unici controlli riguardano le acque di scarico che finiscono nei fiumi, le restanti “matrici ambientali” saranno “oggetto di controllo e rinviate a successive valutazioni degli enti”.
Nella risposta alla mia interrogazione relativa alla situazione di criticità della gestione dell’Asidep Avellino (azienda interamente partecipata dall’Asi di Avellino, che gestisce la depurazione industriale) si evince che ogni tentativo di risanamento dell’azienda è venuto meno ed anche il piano della Provincia di Avellino, attraverso IrpiniaAmbiente, appare non realizzabile contemplando una riduzione del personale che oggi è pari a 56 addetti”. Dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Vincenzo Ciampi.
“In due note alla Regione, la stessa Prefettura di Avellino rileva che “sulla base delle convenzioni esistenti i ricavi della partecipata sarebbero insufficienti a pagare le spettanze del personale”. A fronte di investimenti già effettuati per rendere efficienti gli impianti e a seguito dell’avvio della nuova società sulle ceneri del Cgs (di cui la Procura della Repubblica chiese il fallimento due anni fa), in sostanza, nulla fa credere che possa esserci in vista un’attività economica dell’Asidep che possa portare al ripiano delle perdite di esercizio. Intanto, si agitano proposte che prevedono anche l’ingresso dei privati nella gestione. Gli attuali amministratori non riescono infatti a proporre soluzioni alternative, a quanto pare. Nel frattempo – conclude Ciampi – un’azienda pubblica che opera in un delicatissimo settore quale la depurazione industriale (e i suoi 56 dipendenti) è abbandonata a se stessa”.