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Sono in migliaia, rospi,  specie anfibi che racchiude anche rane, raganelle e tutti quei animali che passano la maggior parte dell’anno nel bosco ma conl’affacciarsi della primavera si spostano per raggiungere l’acqua, accoppiarsi e deporre le uova. 

Sono rospi innamorati per dirla in termini romantici, e se al cuor che non si comanda, per gli anfibi il mix perfetto sono anche le condizioni meteorologiche, specialmente umidità e temperatura, e da queste latitidini il “letto” incantato del lago Laceno, sull’altopiano di Bagnoli, nel verde dei Monti Picentini.

La migrazione è entrata nel vivo la seconda settimana di marzo, centinaia di rospi stanno scendendo dalle pendici boscose verso le rive del lago per dare inizio alla stagione degli amori. O almeno provaci. Perchè a metà del cammino i piccoli Bufo bufo trovano un bel pericolo: l’anello di congiunzione della strada provinciale ex SS 368 del Laceno.

Ed è cosi che gli ignari automobilsti schiacciano mortalmente con le loro ruote i piccoli animaletti che inconsapevolmente attraversano le strade per tentare di raggiungere il loro luogo natio, ed invece l’appuntamento è con la morte.  Una vera e propria strage silenziosa. Una circostanza che accade all’imbrunir del sole, in particolare in queste settimane che corrispondono alla fine dell’inverno e all’inizio della primavera, durante le notti più miti e umide.

In primo piano nella “battaglia” l’Associazione “PeopleLoveLaceno”, ma anche il maneggio del Laceno “Il Piccolo Ranch” e tanti altri cittadini del posto. Ed è per questo che grazie alla sensibilità di Alessandra Romano, da sempre in prima linea per la difesa di tutte le specie di animali, e raccolto il grido dall’allarme di associazioni e cittadini da qualche giorno ha lanciata una petizione (CLICCA QUI PER LEGGERE E FIRMARE) per chiedere a tutte le Istituzioni interessate, dall’Amministrazione Provinciale a quella comunale di Bagnoli, di chiudere il tratto di strada interessato nelle ore serali (dalle 20 fino all’alba), almeno fino a quando il periodo dell’accoppiamento sarà finito. 

Ogni anno, in questo periodo- scrive Alessandra- i rospi scendono dalla montagna per raggiungere l’acqua del lago ed accoppiarsi, ma sono veramente tantissimi e, dovendo attraversare la strada provinciale, una grande quantità di loro muore schiacciata dalle macchine. Chiediamo la chiusura di un percorso della provinciale a circuito che non impedisce il raggiungimento di qualunque punto abitato o commerciale della zona“.

In pochi giorni sono state raggiunte oltre 100 firme ma l’obiettivo è coinvolgere quante più persone possibili, anche perchè è impensabile, e la Romano lo sottolinea, che non venga realizzata alcuna attività da parte di chi di dover per preservare questa specie animale, vera e propria ricchezza del territorio.

Quella della migrazione degli anfibi accomuna anche altri territori italiani, e Alessandra osserva come in altri Comuni siano stati presi provvedimenti rispetto all’indifferenza che si registra in Irpinia. Uno degli esempi quelli della campagna Sos Anfibi ad Avigliana, in provincia di Torino, dove la collaborazione tra Comune e  Aree protette delle Alpi Cozie , ha fatto realizzare delle  reti in grado di indirizzare gli anfibi verso i cosiddetti rospodotti, una serie di passaggi al di sotto della carreggiata, che consentono l’attraversamento in sicurezza.

Ad interessarsi del “caso Laceno”, non dissimile da circostanza che si verificano in altri territori italiani, anche lo Zoologo di Genova Davide Rufino: “Una vera e propria strage, perpetrata ogni anno ai danni di intere popolazioni di rospi. Un massacro silenzioso, che in poche settimane può letteralmente cancellare la specie da un’intera porzione di territorio. La maggior parte dei rospi sono fortemente legati ai luoghi natii. Marciano per chilometri per tornare ai siti riproduttivi, gli stessi ruscelli e le stesse pozze in cui sono nati. Un meraviglioso e commovente viaggio tra mille pericoli, affrontati con pacata determinazione un passo alla volta.
Le strade, in particolare, costituiscono un gravissimo rischio e sono a tutti gli effetti un’intrusione mortale nel mondo e nel territorio di tantissime specie. E nell’indifferenza quasi totale, queste creature così preziose e importanti muoiono a migliaia in ogni dove: con loro anche altre specie di anfibi anch’essi in fase di attraversamento stradale, come talvolta le salamandre”.

Ed è per questo che è necessario firmare la petizione e salvaguardare i piccoli animaletti e il territorio tutto dell’Irpinia.