Il significato della scomparsa di Chiara Rigione nelle parole dello Zia Lidia Social Club: “Aspettavamo una lezione di sguardo da te, da te che hai saputo incrociare e conciliare la vita con il cinema trovando un senso etico ed estetico in ogni scelta, dai film da vedere alle persone da incontrare. Eri molto rigorosa in questo, sapevi da chi farti affiancare, in quale avventura lanciarti, quando essere generosa e quando no, se fidarti o meno. Il 30 marzo avremmo dovuto raccontarti, come annunciato da te alla conferenza stampa di presentazione del ventennale dello ZiaLidiaSocialClub. Avevamo immaginato “‘una masterclass” dedicata alla regia e al montaggio che sarebbe stata l’occasione per ripercorrere tutto il tuo intenso e frenetico percorso di artista, regista, operatrice culturale, poetessa delle immagini. Rivedere ancora una volta tutti i tuoi lavori.
Ricordo quando te lo proponemmo. Non è che ne fossi così entusiasta, non hai mai amato le celebrazioni, meno che di te stessa. Ma accettasti con un sorriso che non cammuffava lo spirito critico. Tu volevi fare, leggere, raccontare il cinema e condividere questo amore con il mondo, anche con i più scettici. C’è da dire poi che le tue scelte non fossero sempre concilianti, erano sempre le più estreme, le più audaci, quelle che aiutano a spostare un pò lo sguardo ma che non fanno i conti con il pubblico. Non era facile accontentarti, ma impossibile dirti di no. Con te solo film rigorosamente in lingua originale (perché altrimenti i miei amici di Benevento non vengono) e autori mai troppo osannati dalla critica. Sarebbe stato troppo facile e a te non interessava. Esattamente un anno fa organizzammo insieme la proiezione di “France” di Bruno Dumond.
C’è una foto in cui immortaliamo i tuoi occhi che brillano, occhi pieni di cinema. Lo Zia Lidia Social Club era diventata con nostro grande orgoglio la tua seconda casa. Perché Kinetta spazio Labus abitava in te, senza fissa dimora. Lavorare insieme a più progetti, dal festival del Cinemaquebecitalia, al ‘Cinema che non si vede”, al “Binirica-short-film-Festival’, fino ad arrivare nelle scuole con ‘Fuori Campo, a condividere la ‘Cineresistenza’ nella pandemia e i laboratori di poesia visiva per i bambini con ‘Manocrea’ ha costituito per tutti noi un grande momento di crescita e di rinnovamento. Ma sopratutto è stata e resta un’ esperienza umana assoluta che continua a vivere di giorno in giorno attraverso tutte le persone che ti amano, che sei riuscita a mettere insieme e connetere come in uno splendido montaggio del più bel film mai andato in onda. Ma che tiene strette miracolosamente le nostre esistenze alla tua. Grazie, immensa Chiara Rigione”.
Benevento piange la prematura scomparsa di Chiara Rigione, la cineasta irpina che aveva ‘adottato’