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La tradizione che si rinnova nel presente. Non una semplice rievocazione ma la capacità di far rivivere il passato rivestendolo del linguaggio del presente per proiettarlo nel futuro.

Con queste premessa scatta il conto alla rovescia per la 26esima edizione della Juta a Montevergine, sul Cammino di San Guglielmo.
Tre serate di grande festa, dal 10 al 12 settembre 2024, dedicate alla Madonna di Montevergine, “Mamma Schiavona” con tanti imperdibili appuntamenti con la direzione artistica del prof. Luigi Marciano e dal coordinamento di Salvatore Cassese.

È questo lo spirito che, fin dalla sua rinascita sul finire degli anni Novanta, anima un’edizione dopo l’altra del grande movimento popolare che risale lungo le pendici del Monte Partenio, confluendo nel grande rito – sacro e profano ad un tempo – della Juta a Montevergine.
 
Il momento clou, come sempre, sarà quello del 12 Settembre, giorno della Beata Vergine Santa Maria e della Juta appunto, ossia la salita a piedi da Mamma Schiavona: i pellegrini, che giungono da ogni parte della Campania, si riuniscono nella piazza di Ospedaletto d’Alpinolo e da qui partono per compiere la cosiddetta sagliuta, “salita”, verso il Santuario di Montevergine: «Chi vo’ grazia ‘a Mamma Schiavona, ca sagliesse lu Muntagnone» , cioè “Chi vuole la grazia di Mamma Schiavona, deve scalare la grande montagna”.
Per arriva al Santuario, incastonato nella splendida catena del Partenio, i pellegrini dovranno percorrere 27 chilometri a piedi lungo una strada carrabile di montagna.

I fedeli affrontano la pendenza del percorso in totale silenzio, il quale cessa una volta giunti ai piedi della scalinata del Santuario. Caratteristico, infatti, è il canto che viene eseguito sull’antica “scala santa” della Chiesa, costituita da 23 gradini, su ciascuno dei quali ci si ferma, un solista intona la proposta mentre il coro conclude.

Alla fine del rito, si entra in Chiesa e dopo averla attraversata si esce dalla porta principale cantando a suon di tamburo, senza mai voltare le spalle al quadro della Madonna. Infine, si ci congeda da Mamma Schiavona intonando il seguente canto: «E statt buon Maronna mij, l’ann’ che vene turnamm’ a venì», ovvero “Stammi bene Madonna mia, il prossimo anno torneremo da te”.

Alle 12.30, il tempo di tirare un poco il fiato, i pellegrini potranno partecipare alla santa messa che sarà celebrata da monsignor Pasquale Maria Mainolfi.