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E’ terminata la fuga del detenuto evaso dal carcere di Bellizzi Irpino. L’uomo, originario della Puglia, è stato catturato dalla Polizia di Stato. Secondo una prima ricostruzione, il detenuto sarebbe evaso intorno alle 20, scavalcando il muro di cinta e dileguandosi nelle campagne circostanti. Le ricerche durate incessantemente per tutta la notte, hanno visto impegnate anche decine di pattuglie della Polizia Penitenziaria. Il detenuto, Antonio Liuzzi, 43 anni di Grottaglie, in provincia di Taranto, sta scontando una pena per furti e rapine ed era stato trasferito alcune settimane fa ad Avellino dalla casa circondariale di Ariano Irpino. È in stato di fermo in attesa di essere interrogato dal pm di turno della Procura di Avellino.

Orlando Scocca, Segretario Regionale per la Campania del SiNAPPe, interviene sottolineando che “la grave carenza organica del personale di Polizia Penitenziaria, insieme a una gestione discutibile da parte dell’attuale Provveditore Regionale, aggravano ulteriormente le condizioni di sicurezza. Non possiamo più tollerare una gestione che non risponde adeguatamente alle necessità operative del sistema penitenziario campano. È ora di attuare una svolta.”
 

Roberto Santini, Segretario Generale del SiNAPPe, afferma: “Quanto accaduto è un segnale allarmante che solleva interrogativi sulle condizioni e sulla gestione degli istituti di pena, soprattutto in territori delicati come quello della Regione Campania. È chiaro che le problematiche non possono essere risolte con semplici avvicendamenti alla guida degli istituti, poiché sembrano radicate ben più in profondità. La situazione richiede interventi strutturali e risposte che vadano oltre il contingente.”

Il SiNAPPe lancia un appello al Ministro della Giustizia Carlo Nordio e al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Giovanni Russo affinché si creino al più presto tavoli di confronto e si mettano in campo strategie congiunte con i rappresentanti del Corpo di Polizia Penitenziaria. Solo attraverso un dialogo concreto e condiviso si potrà affrontare una problematica che da troppo tempo minaccia la sicurezza degli istituti penitenziari italiani e la tenuta del sistema di giustizia.