A quattro anni da un pomposo taglio del nastro, la Casa della salute “Antonio Di Benedetto” ubicata al Comune di Montemiletto rischia seriamente la chiusura. Per il momento stop alle prestazioni sanitarie e odiessa dei cittadini per raggiungere il distretto sanitario di Atripalda.
La struttura sita in località Pietratondae offre, almeno dovrebbe, servizi anche a 11 comuni limitrofi:Candida, Lapio, Manocalzati, Montefalcione, Montefusco, Pietradefusi, San Mango sul Calore, San Potito Ultra, Santa Paolina, Torre le Nocelle e Venticano.
Un presidio fondamentale per piccoli comuni irpini attivato nel 2019 ( comodato d’uso con l’Asl per 12 anni) dopo la ristrutturazione di un edificio degli anni 90, con Guardia Medica e ambulatori importanti come quelli di diabetologia, dermatologia, ortopedia, ginecologia e oculistica.
Lo scopo iniziale era quello di fare un polo di riferimento sanitario per i comuni della media valle del Calore.
La mancanza del personale sarebbe tra le principali cause che ha determinato la sospesione di alcuni servizi, costringendo i cittadini a recarsi presso il distretto sanitario di Atripalda per svolgere pratiche amministrative semplici come, ad esempio, richiedere l’esenzione ticket.
A lanciare l’allarme sono alcuni circoli territoriali del Pd con i Segretari di Montemiletto (Emrando Zoina), Montefalcione ( Carmine Musto), Santa Paolina (Felice Egidio), Torre le Nocelle ( Pasquale Petriello) e Venticano ( Vittorio Ciarcia).
In una missiva inviata alla dirigenza dell’Asl Avellino si segnala la mancata operatività del presidio territoriale: “È importante evidenziare-scrivono i segretari dem- che nella maggior parte dei casi le prestazioni sono richieste da persone anziane o affette da qualche patologia che sono costrette a coprire distanze maggiori per raggiungere il distretto di competenza di Atripalda subendo, di conseguenza, un disagio spesso importante.
Quando non è lo spostamento il problema può diventarlo la lunga attesa derivante dal fatto che presso lo stesso presidio centrale si concentrano gli utenti di un’area geografica ben più ampia di quella che afferisce al presidio di Montemiletto”.
Di qui la richiesta al manager Asl Mario Ferrante, facendo appello a quelle che vengono definite “le sue indiscusse capacità manageriali, ma soprattutto alla sua storia di medico del territorio che conosce, quindi, i bisogni e le difficoltà delle persone, auspicando la rapida soluzione delle criticità che possono essere state la causa della sospensione dei servizi presso il presidio di Montemiletto, e un altrettanto celere ripristino degli stessi”.
Un invito appello anche all’amministazione comunale e tutte le istituzioni locale “affinchè si impegnino, se non lo hanno già fatto, per una soluzione. Dal canto nostro ci sarà impegno affinché si possa superare questa situazione sostendo le iniziative che il Comune intenderà portare avanti o, se fosse necessario, attivandoci autonomamente”.
Aggiunge il Segretario dem di Montemiletto Zoina: ““Presso lo sportello di Atripalda spesso ci sono file lunghissime e, in qualche caso, dopo l’attesa si è stati rimandati a casa perché non è stato possibile sbrigare la pratica a causa dell’eccessivo numero di richieste nella stessa giornata. Questa situazione si è aggravata da quando sono stati sospesi i servizi amministrativi presso il Presidio di Montemiletto, costringendo i cittadini a dei veri pellegrinaggi della speranza.
Si sono susseguite le segnalazioni in questi giorni, nelle ultime due settimane in particolare, ma sembra lontana la soluzione o più semplicemente un intervento. Dinnanzi a questo insieme agli altri segretari dei Circoli Pd abbiamo inteso evidenziare alla Asl quanto sta accadendo invitandola a trovare una soluzione che ripristinasse velocemente i servizi amministrativi presso il Presidio di Montemiletto al fine anche di alleggerire il lavoro presso il distretto di Atripalda riducendo le fila e i tempi di attesa.
Il nostro impegno, mio e dei miei colleghi degli altri Comuni, quindi non termina qui ma ci batteremo per difendere il diritto dei cittadini ad avere una sanità che risponda ai loro bisogni”.