“Suicidi, morti, sovraffollamento, raddoppiato il numero dei detenuti in attesa di giudizio, 19mila detenuti stranieri, 17mila tossicodipendenti, più di quattromila malati di mente in carcere.
Nell’anno nero del carcere, come non valorizzare la scelta di oggi del Papa per la porta santa in un carcere. È la prima volta che succede nella storia, nella storia del Giubileo”.
Così Samuele Ciambriello, portavoce della conferenza nazionale dei garanti territoriali delle persone private della libertà personale.
“Un unicum nella tradizione della cristianità che, non a caso, arriva nel giorno di Santo Stefano, primo martire della Chiesa cattolica. Papa Francesco ha definito il carcere di Rebibbia una Basilica. Un segno di speranza per tutte le carceri del mondo che fa di Rebibbia un icona universale della vicinanza della Chiesa ai detenuti”.
Ciambriello ha concluso la sua dichiarazione citando un brano del documento di Papa Francesco dell’indizione dell’Anno Santo in cui invita ad atti di clemenza per i detenuti.