Dal 10 novembre gli infermieri del carcere A.G. Bellizzi di Avellino sono in stato di agitazione.
Di seguito la nota stampa:
“Nel frattempo, in attesa di convocazione dal Prefetto di Avellino, tutto tace, nessun riscontro da parte dei vertici dell’ASL, i quali, ritenendo forse che i lavoratori non meritano neanche una risposta, stanno palesando ancora una volta la misura del rispetto che questa azienda ha per i propri dipendenti.
Gli infermieri protestano per le condizioni in cui sono costretti a lavorare, come la carenza di personale che impegna solo due unità a fronte di 600 detenuti, l’assenza di acqua nelle ore notturne che impedisce agli infermieri, ma anche ai detenuti, il necessario lavaggio delle mani e addirittura non permette l’utilizzo del water perché non vi è acqua per lo scarico, ed ancora la mancanza di un numero adeguato di spogliatoi e relativi armadietti, questi ultimi collocati addirittura nella stessa stanza dove avviene lo stoccaggio dei rifiuti speciali.
Riteniamo non più tollerabili le condizioni lavorative degli infermieri del carcere e tenuto conto dell’elevato rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori, se non dovessero giungere risposte concrete, non esiteremo ad interessare la Procura della Repubblica di Avellino”.