Ospitati in strutture fatiscenti, in pessime condizioni igienico-sanitarie senza i minimi requisiti richiesti per il benessere animale. Il sindaco di Ariano Irpino, in provincia di Avellino, Enrico Franza, ha sequestrato e chiuso un canile abusivo con 72 cani, tredici dei quali privi di identificazione, in seguito alla urgente comunicazione ricevuta dal Dipartimento di prevenzione della Asl di Avellino sulla sanità animale. Una delle strutture è risultata realizzata abusivamente. I cani, hanno scritto i veterinari della Asl, venivano alimentati con scarti crudi di macelleria e con acqua in ciotole con evidente presenza di muffe verdastre. Nel corso dei controlli è emersa anche l’assenza di sistemi per convogliare i reflui che provoca gravi rischi sanitari oltre ad essere fonte di zoonosi e di pericolo di inquinamento delle falde acquifere. Il canile è gestito da un’associazione di volontariato che adesso, a proprie spese, ha venti giorni di tempo per trasferire gli animali in altri siti autorizzati. I proprietari della struttura si difendono: “La nostra azione di volontariato e spendendo migliaia di euro, negli anni ha salvato tantissimi animali destinati a morte certa. Nei nostri confronti -concludono- c’è solo accanimento“.
Canile lager sequestrato in Irpinia: l’ordinanza del Sindaco
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