Alla fine è stata bocciata all’esame di maturità la studentessa del liceo scientifico Da Vinci di Trento con genitori originari dell’Irpinia, ammessa con riserva alla prova suppletiva nonostante cinque insufficienze, dopo un ricorso al Tar.
Dopo quasi sei ore di scrutini la Commissione ha bocciato la candidata che ha sostenuto l’esame nella giornata di ieri.
Ad assistere all’esame anche un gruppo di insegnanti che hanno deciso di assistere alla prova «per far sentire ai docenti della commissione il nostro appoggio, su di loro c’è una certa pressione”.
Nui corridoi dell’istituto erano presenti anche gli avvocati della ragazza ed i genitori.
In ogni modo, il Tar si pronuncerà definitivamente sul ricorso con la Camera di consiglio convocata per il prossimo 27 luglio.
Alla base del ricorso della studentessa, il fatto che non sarebbero stati organizzati i previsti corsi di recupero per le materie in cui non aveva ottenuto la sufficienza nel corso dell’ultimo anno scolastico: diritto, fisica, italiano, matematica, scienze.
E inoltre il fatto che la ragazza avrebbe nel frattempo già superato l’esame di ammissione all’Università di Trento per il corso di laurea in Economia Aziendale.
“Una situazione faticosa”, ha commentato la preside del Da Vinci, Tiziana Rossi. ”Nonostante il quadro di partenza molto chiaro, ci siamo attenuti alle decisioni del giudice. Un caso di sfiducia nei professori che però non sminuisce il grande operato quotidiano dei docenti trentini”.