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Che Gianlua Festa fosse un personaggio, prima ancora che un politico, che possiede forte “appeal ” tra le persone è un fatto risaputo.

Non è un caso che tra gli addetti ai lavori venisse chiamato “sindaco” prima ancora di esaudire il suo sogno da bambino, quello di indossare la fascia tricolore. Lo ha fatto a capo di un progetto civico, fuori dai partiti e, certamente, avrebbe centrato il bis se non fossero accadute vicende giudiziarie che stanno ancora facendo il loro corso.

I fatti delle ultime amministrative di Avellino sono noti, a capo di quel progetto civico si è candidata la sua vice, Laura Nargi, riuscendo a centrare l’obiettivo che, come più volte ha affermato Festa, siede su quella poltrona “perchè gli avellinesi hanno visto in quella candidatura quella mia”.

Quindi l’ex sindaco è riuscito a piazzare in Giunta tutti i suoi fedelissimi, forte anche della percentuale in termini di voti che la sua lista, “Davvero“, ha ottenuto alle urna, intanto nelle ultime settimane sta facendo crescere anche l’altra sua creatura, “Viva la libertà”, dove sono confluiti due consiglieri facenti parte dell’unica lista che sulla carta è diretta espressione della Nargi.

Ed ecco che allora Festa, arrivando ai giorni nostri, in Consiglio comunale può contare su ben 16 consiglieri suo diretto riferimento, certo tutti di maggioranza, ma tutti altrettanto determinanti al momento dei voti su ordini del giorno qualificanti. 
Come quello sul bilancio, atteso in Aula per i prossimi 16 e 17 aprile, tra l’altro anche condizionato di una serie di avvertenze del Revisori dei conti.

Se al documento finanziario arrivasse il voto contrario di 17 consiglieri comunali, l’amministrazione comunale per normativa cadrebbe con il Comune Commissariato. In altre parole se Festa decidesse che la breve e tormentata, per non dire anonima, esperienza Nargi dovesse terminare anzitempo, dovrebbe trovare in Aula la sponda di un solo consigliere oltre a quelli direttamente legati a lui, e il “gioco è fatto”. Sempre se chiaramente tutti i membri delle liste di Festa si rendono disponibili a bocciare quel bilancio.

Viceversa, circostanza che almeno ad oggi appare più plausibile, il sindaco Nargi senza indugi esaudisce il nuovo desiderio di Festa, quello di tornare in giunta come esterno ) (la normativa lo consente), nominarlo vice sindaco e assegnargli le deleghe a lui più congeniali. Tra gli ambienti di Palazzo di città si dice che l’ex sindaco andrebbe a ricoprire la delega ai fondi europri e poi alla cultura che Nargi, prima non ha mai assegnato pur giurando più volte di aver individuato il profilo, poi dandola all’unico tecnico sopravvissuto alla fase uno, il professor Alessando Scaletti.

E Festa subentrerebbe proprio al tecnico Scaletti, il cui assessorato al bilancio potrebbe andare a Mario Spiniello, un altro festiano della prima ora, e già assessore a  Patrimonio – Contenzioso – Servizio Civile Universale – Mobilità e trasporti, mentre l’attuale vice sindaco, Marianna Mazza, sempre espressione di Festa, rimarrebbe in Giunta con le deleghe di cui già si occupa, concedendo il posto da vice a Festa.

Un mosaico che sembra già composto, non resta che aspettare il Consiglio comunale della prossima settimana per vedere se, invece, ci saranno dei colpi di scena.