“È una vittoria per me stesso il mio obiettivo era riportare quell’entusiasmo che avevo da calciatore. Ho sofferto da tifoso, da uomo innamorato di questa maglia. Quando la indosso mi trasformo, divento Hulk. Ho fatto di tutto per tornare qui e vincere. E non mollerò fino alla fine: siamo davanti a quella porta, ora dobbiamo solo buttarla giù”. Un fiume in piena, emozionato e orgoglioso. Raffaele Biancolino si gode la vittoria del suo Avellino che ha il sapore di promozione.
Un legame viscerale, quello con l’Avellino, nato da lontano: “Quando arrivai qui per la prima volta c’era la neve – ricorda – Quando sono andato via poi mi sono ripromesso che un giorno sarei tornato per vincere. Molti mi prendevano per pazzo. Ma io ho fatto una promessa a mio padre, alla mia famiglia, ai miei figli ma soprattutto a questa gente e voglio mantenerla. Siamo vicini alla porta, adesso o la apriamo o la buttiamo giù coi piedi”.
“Sono un rompiscatole, lo ammetto – continua Biancolino – Ma questa squadra non ha mai mollato. Lescano? Il gol che ha fatto lo avevo immaginato, ci lavoriamo tanto insieme. Sounas? Un giocatore eccezionale, uno che parla poco ma che vale tantissimo per il lavoro che fa in campo”. “So quanto ci tengono i tifosi. Lo so perché sono come loro. Farò di tutto per realizzare questo sogno – conclude – Anche a Potenza spero che si trovi una soluzione per farli entrare. È un peccato trattenere lontano chi ama questi colori. Il calcio è della gente”.