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18 Aprile- 18 settembre. 5 mesi. 154 giorni, come ha scritto Gianluca Festa sui profili social dopo pochi minuti dalla notizia della revoca da parte della Cassazione degli arresti domiciliari.
“La giustizia alla fine prevale sempre. Da domani di nuovo insieme a voi!”, scrive ancora  Festa.

Ed infatti questa mattina, sin dalle primissie ore l’ex sindaco, rigorosamente in giacca e cravatta, dopo aver assaporato il primo caffè nel bar sotto la sua abitazione, continua il suo giro per la città.
E l’accoglienza è oggettivamente di quelle imponenti, come già si era inteso nella serata  di ieri quando Festa esce di casa da uomo libero ( in questi 5 mesi lo aveva fatto solo tre volte, una per sottoporsi all’interrogatorio di garanzia, le altre due per andare ad esprimere il suo diritto al voto alle recenti elezioni ndr).
Accolto dal fratello minore e dal figlio, Festa ha già trovato anche delle persone desiderose di abbracciarlo, di stringergli la mano. Di dargli coraggio di persona, come in questi cinque mesi hanno provato a fare, seppur simbolicamente, attraverso il web scrivendo post di sostegno.

Poi la serata di Gianluca, accompagnata dagli immancabili fuochi di artificio, è stata dedicata alla famiglia, ed infatti si è recato a casa della madre, mentre questo giorno, come detto, è scandito dalle abitudini di sempre e dal rinnovato abbraccio di una fetta nutrita degli avellinesi.

Si fa folla davanti al bar di Piazza Amendola dove sovrasta il cantiere dell’ex Dogana: “La inaugurerò io”, dice Festa facendo intendere che, fermamente convinto della sua innocenza, non solo ora può riprendere la sua vita, ma anche quel percorso politico interrotto bruscamente.

Torneremo più forti di prima”, dice ancora ai cittadini che continuano a stringergli la mano ed abbracciarlo.

Le persone lo chiamano Sindaco ed infatti, come dice lui stesso, l’etichetta Sindaco in fondo resta a tutti anche alla fine del mandato. Ma quella parola che riecheggia ogni volta che Festa incontra qualcuno e stringe mani, sembra andare oltre la dicitura in se. L’affetto delle persone è tangibile.

A Piazza Amendola ci sono anche i fedelissimi di Festa del gruppo “Davvero”, dagli ex assessori Tonino Genovese e Peppino Negrone, oggi consiglieri comunali, al pari di Mario Spiniello ed Elia De Simone.

Festa esterna i sui marchi distintivi, dal pollice in sù al suo sorriso, in fondo anche per celare uno stato d’animo certamente travagliato dopo cinque mesi di arresti domiciliari. 
Si dice gratificato dall’accoglienza, e talvolta non nasconde emozione con gli occhi che si bagnano di lacrime.
Evita di rilasciare dichiarazioni ai giornalisti che incontra, seppur li saluta calorosamente, ma preferisci affidarsi alla ricostruzione di tutta la vicenda giudiziaria che renderanno domani mattina i suoi legali nel corso di una conferenza stampa.

Anche il sindaco in carica Laura Nargi rivolge “i migliori auguri all’ex sindaco, Gianluca Festa, per l’esito favorevole del ricorso per Cassazione. Ribadendo la mia piena fiducia negli organi inquirenti e nella magistratura, auspico che possa dimostrare pienamente la sua innocenza ed estraneità ai fatti che gli vengono contestati”.